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Confiscato il tesoro del clan Spada, a Ostia il sequestro da 18 milioni

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Bar, forni, sale slot. Sono solo alcune tra le attività che sono state confiscate questa mattina a Ostia dalla Guardia di Finanza. Tutte appartenenti al clan mafioso degli Spada. Un patrimonio da 18 milioni di euro che adesso è stato acquisito dallo Stato grazie alle operazioni coordinate dalla Direzione distrettuale Antimafia della Procura di Roma. Tra i beni sequestrati c’è anche la palestra davanti alla quale Roberto Spada aggredì il giornalista Daniele Piervincenzi nel 2017, per cui fu condannato per lesioni aggravate da metodo mafioso.

Si tratta di 19 società, 2 ditte individuali e 6 associazioni culturali/sportive attraverso cui il sodalizio criminale ha controllato fino ad oggi il litorale romano. Grazie ad approfondimenti patrimoniali del nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Capitale, è stato possibile rintracciare le ricchezze ottenute illecitamente e accumulate da alcuni degli esponenti di spicco del clan di Ostia, il cui capo è Carmine “Romoletto” Spada. Le numerose attività commerciali venivano finanziate da comportamenti illegali, estorsioni, usura e spaccio. Ma nelle dichiarazioni dei redditi nessuna traccia dei numerosi investimenti del clan. Le imprese invece erano intestate a una cinquantina di prestanome apparentemente estranei ai contesti criminali.

Dalla sindaca di Roma Virginia Raggi arrivano i ringraziamenti per la Guardia di Finanza e la soddisfazione per il risultato raggiunto per ripristinare la legalità in città. 


Soddisfatta anche la presidente del X Municipio Giuliana di Pillo: “Il X Municipio non è solo questo, ma il colpo sferrato oggi a questa rete criminale ci dà la possibilità di proseguire ancora meglio il lavoro sul nostro territorio”.

Il dominio degli Spada  non è un segreto né una novità per i residenti di Ostia. Già nel 2017 il X Municipio fu sciolto per mafia e nel 2018 un’operazione della polizia portò a un primo grande sequestro di beni appartenenti al clan. Da anni gli abitanti del litorale romano stanno tentando di riappropriarsi delle proprie strade, spiagge, palazzi. Questa mattina un nuovo passo è stato fatto in questo percorso di ritorno alla legalità.

ROBERTA LANCELLOTTI