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Le verità “nude” del pornodivo Rocco Siffredi

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Corsa a caccia di un selfie con il pornodivo Rocco Siffredi. Il Salone Internazionale del Libro di Torino si tinge di rosso. Il pubblico della Sala Bianca ha accolto con un tripudio il superdotato italiano più famoso al mondo.

Siffredi, 55 anni, ha partecipato all’episodio di Love Stories, a cura di Storielibere.fm, raccontando la sua storia d’amore con la moglie Rosa Caracciolo, alle prese con gli aspetti quotidiani di una relazione e un lavoro fuori dal comune. Lo hanno introdotto Melissa Panarello e Chiara Tagliaferri.

“Tutto quello che dico è la verità. Faccio pornografia, più nudo di così non si può”. Il Rocco nazionale gioca con i doppi sensi e racconta la sua adolescenza a Ortona, in Abruzzo, prima di furoreggiare nei club per scambismo di Parigi, città che è la sua prima vera fidanzata. Frequenta i veri locali libertini dove incontra le grandi star del cinema francese.

 

“Ogni volta che mi stringevano la mano avevo un’erezione”

Le dimensioni del suo membro, già sviluppato nel fior fiore della pubertà, erano inizialmente motivo di imbarazzo. Addirittura confida di aver avuto “una infanzia terribile. A 14 anni ce l’avevo come adesso. Pulivo le spiagge di Ortona per guadagnare qualche soldino e ogni volta che mi stringevano la mano avevo un’erezione”. Rocco sognava già a 12 anni di diventare un attore porno e di “sfondare” nel mondo del sesso senza freni. Ma da paesano era convinto che solo i ragazzi con i soldi in tasca e i figli dei ricchi potessero conquistare le belle ragazze. Convinto che “oggi il mondo non sia cambiato tanto”.

Valanga di selfie per Rocco Siffredi

 

Gli anni ’80, gli anni della sensualità

Rocco sognava di fare l’attore porno in un’epoca, gli anni ’80, in cui giravano in casa le “riviste per l’intimo”, vendute nel retro delle edicole. Decenni prima dell’era PornoTube e del digital porn, erano gli anni della sensualità non ostentata e mediata. Gli anni del pudore. Dei giornaletti erotici nascosti in casa o in spiaggia. Oggi appare tutto così plastico, spudorato, senza filtri e senza corteggiamenti. In una parola sola: sensualità. Questo manca oggi nel percorso adolescenziale dei ragazzi.

 

La mamma orgogliosa: “Ho fatto un ca*** così grande”

Il suo grande amore è la mamma. Per la carriera di Rocco non è mai stata un ostacolo. “Ho fatto un ca*** così grande e ci fa quello che gli pare”, è stata la sua reazione al figlio aspirante pornodivo. “È la libertà di fare quello che avete dentro. È questo il senso vero della vita”, è l’appello che Siffredi rivolge ai giovani.

Il blocco psicologico per la perdita della mamma nel 1991 l’attore l’ha superato partecipando al reality L’Isola dei Famosi: “L’Isola è stata un’autoanalisi e sono convinto che Rosa me l’abbia mandata mia madre”.

 

L’incontro con Rosa

Rosa è l’attuale moglie che gli ha donato figli e che ha conosciuto in modo rocambolesco, per caso, attraverso una Polaroid. Rocco girava il remake di Bodyguard. La pornostar Betty Gabor nel frattempo aveva perso il volo e non voleva più partecipare come primadonna alla pellicola hard. “Di Rosa mi colpì la sincerità e la purezza, quello sguardo da cerbiatta pura”. Inizialmente lei lo approccia con sdegno. Non è lì come attrice porno. Poi se ne innamorerà follemente, e accetterà di prendere il posto di Betty Gabor a una condizione, che a farlo sia solo con Rocco. Scoppia l’amore, nasce una famiglia. Una relazione e un lavoro fuori dal comune. Una donna intelligente, lei, che accetta Rocco così com’è, perché tanto il suo è solo un lavoro.

 

“Non sono una macchina del sesso”

Ma lui sarebbe geloso? “Rocco è molto più conservativo di me – confessa Rosa – è un sentimentale”. “Non sono una macchina del sesso – assicura Siffredi –. Ho dovuto superare tanti scompensi, specie a 23 anni quando cercavo di capire come affrontare il set. La storia d’amore con mia madre è autentica, così come quella con Rosa e i miei figli. So cosa ha fatto mia madre per me e quanto abbia sofferto per la perdita di mio fratello da giovane. Non vado più in Chiesa da una vita, non sono ipocrita. Il senso è l’amore vero”.

NICOLA TEOFILO