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Cantieri d’Innovazione: comprendere il cambiamento e renderlo un’opportunità

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Dopo 3500 ore di lavoro e 18 workshop, oggi, 9 aprile, è andata in scena la conferenza finale di Cantieri d’Innovazione, progetto lanciato dall’Università di Torino per “comprendere i cambiamenti in corso e il loro impatto sull’attività delle Università e individuare le opportunità di innovazione dei servizi tecnici e amministrativi”.

La conferenza, che si è tenuta presso l’Aula Magna della Cavallerizza Reale, ha visto i responsabili dei sei cantieri in cui si articola il progetto tirare le somme e presentare i risultati di mesi di ricerca e confronto. Il primo a prendere la parola è stato Andrea Silvestri, direttore generale di Cantieri d’Innovazione, che si è detto soddisfatto degli obiettivi raggiunti e dell’impatto positivo che l’iniziativa ha avuto sulla comunità universitaria nel suo complesso.

Ai lavori hanno partecipato 300 persone tra personale tecnico e amministrativo (64%), docenti (23%) ed esperti interni ed esterni a UniTo (13%). Sono stati coinvolti 25 Dipartimenti e tutte le Direzioni di Ateneo, a conferma dell’entusiasmo della comunità universitaria verso questo progetto. Dopo aver individuato 6 “megatrend” da comprendere e sfruttare per rendere più efficienti i servizi dell’Università, dai cambiamenti demografici alla transizione digitale, i membri dei sei cantieri hanno lavorato seguendo quattro direttive: l’analisi dei trend, l’ascolto di esperti/e, lo scambio di competenze e saperi e il dibattito e confronto.

Il progetto è caratterizzato da alcuni elementi di notevole originalità, tra cui la capacità di coinvolgere in maniera trasversale componenti diverse dell’Ateneo, fornendo l’opportunità di “creare rete”, instaurare un “confronto trasparente” e “individuare opportunità strategiche bottom-up”. Gli output di Cantieri dell’Innovazione, secondo Vilma Garino, Direttrice Direzione Sviluppo Organizzativo e Supporto Istituzionale ai Dipartimenti di UniTo, sono la stimolazione della cultura del confronto, la valorizzazione della potenzialità della co-progettazione partecipata e la trasferibilità nel lavoro.

Per ognuno dei sei cantieri – lifelong learning, strategie per l’internazionalizzazione, competenze per il futuro, intelligenza artificiale e digitalizzazione, infrastrutture per la ricerca e l’innovazione, spazi e luoghi – sono state individuate delle “piste di lavoro”, ossia delle suggestioni, delle modalità per cavalcare i trend esogeni di cui si è discusso e trasformarli in opportunità, evitando di subire in modo passivo i cambiamenti che attraversano la società.

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