Le cifre parlano chiaro. La produzione totale per l’artigianato piemontese sale di oltre quattro punti percentuali, passando dal 4,68% al 9,25%. Buono anche il bilancio dei nuovi ordini raccolti, che sale dal -0,78% al 3,8%. Gli altri dati positivi riguardano esportazioni e andamento occupazionale: l’export diminuisce lo stato di sofferenza passando dal -2,08% al -0,52%. Aumenta poi il saldo dell’occupazione: la crescita è forte e stabile, gli artigiani hanno registrato un incremento dallo 0,57% al 6,08%. Un altro elemento che rafforza l’ottimismo degli artigiani è l’andamento dei pagamenti. Confartigianato ha infatti registrato una maggiore regolarità e una forte diminuzione dei ritardi. Il tasto dolente rimane l’apprendistato, che da molti artigiani non è ancora considerato una vera opportunità: la disponibilità ad assumere apprendisti diminuisce dal 6,4% al 3,43%.
Gli artigiani sembrano essersi lasciato definitivamente alle spalle il momento peggiore della crisi economica: Confartigianato Imprese Piemonte, comunicando i dati del secondo trimestre del 2017, dimostra un ottimismo che conferma il trend positivo già emerso dall’analisi sui primi tre mesi dell’anno.
Rimane però possibilità di migliorare. Al di là dei dati positivi del secondo trimestre restano infatti necessarie modifiche al sistema. “Le imprese artigiane – osserva Maurizio Besana, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte– devono riuscire a compiere un salto di qualità in termini di diffusione ed utilizzo del digitale nei processi produttivi e nella comunicazione. Al riguardo Confartigianato Imprese ha realizzato uno studio denominato ‘Industria 4.0 e manifattura digitale, guida pratica per le piccole e micro imprese’ per sostenere l’artigianato nello sviluppo del proprio potenziale di innovazione e guidarlo nei processi di trasformazione tecnologica”. La soluzione per migliorare la situazione secondo Confartigianato non può che essere il sistema educativo duale con l’alternanza scuola-lavoro: “La rivoluzione digitale – conclude Besana – richiede anche nuove politiche di istruzione e formazione continua per i giovani. La strada obbligata è il sistema duale con l’attuazione dell’alternanza scuola-lavoro e dell’apprendistato di primo e terzo livello per superare il gap tra scuola e mondo produttivo e fornire ai ragazzi le competenze necessarie”.