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Comunali, Angelo D’Orsi chiama a raccolta la sinistra radicale

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Il Pd a Torino sceglie un percorso lungo, il centrodestra rimane solido attorno a Damilano, il Movimento 5 Stelle sta ancora cercando un nome. E dopo Ugo Mattei, un’altro nome emerge a sinistra: Angelo D’Orsi, storico, ex docente universitario, si lancia nell’arena politica torinese per coalizzare la sinistra che lui stesso definisce “radicale”.

Uno storico iconoclasta nato sotto i botti del capodanno 1947. Angelo D’Orsi, di politica, ha sempre parlato, ora vuole essere una voce attiva nel sistema Torino. Le elezioni alle porte e la sua candidatura spalleggiata dalla Sinistra radicale. “Ho sempre fatto politica a modo mio. Ho deciso di candidarmi perché era qualcosa che mancava, che andava a completare la funzione civile dell’insegnamento. Mi sono guardato allo specchio, con i capelli bianchi, e mi sono detto: se non ora, quando?” esordisce D’Orsi. Ora che Torino annusa la ripartenza post pandemia bisogna scegliere bene iniziando dalle priorità. Per Angelo D’Orsi il punto cardine è ascoltare le classi sociali, creando meccanismi di partecipazione dal basso. Solidarietà, giustizia e tutela sociale per far diventare protagoniste le classi popolari di Torino. “Oggi la situazione è difficile, ci sono nuove professioni che non sono protette. Penso ai miei studenti plurilaureati e costretti a lavorare nei call center, o ai rider. Bisogna battersi per queste realtà”, sottolinea Angelo D’Orsi.

“Siamo soltanto all’inizio di un percorso”, spiega una nota di Rifondazione Comunista Torino, “che ha come obiettivo l’allargamento ulteriore della coalizione di forze di sinistra, per la costruzione di una sinistra in Comune, a sostegno della candidatura di Angelo d’Orsi, una coalizione che scende in campo in alternativa agli schieramenti attuali di centrodestra, centrosinistra, M5s”. Una coalizione che raccoglie Rifondazione Comunista, DemA, Sinistra Anticapitalista, Torino solidale, Pci, Fronte Popolare, Potere al Popolo. li Rifondazione Comunista, DemA, Sinistra Anticapitalista, Torino solidale, Pci, Fronte Popolare, Potere al Popolo, strette attorno a D’Orsi. Lui, intellettuale militante, che arriva a Torino a 10 anni, e nemmeno gli piace, però ama Gramsci, Gobetti, Leone Ginzburg. Poi si iscrive a filosofia, frequenta il Living Theater con Vattimo e si laurea con Bobbio. Ora si cala nella politica della città seria che non ama i cantambanchi, come diceva Gramsci. “Da troppi anni Torino è sottomessa a logiche privatistiche e mercantili. E’ orfana dell’industria, incapace di inventare una nuova identità economica, urbanistica, sociale e culturale. Insomma è un’altra Torino che ho in mente e in cuore, e che con l’aiuto di ognuno, con l’ascolto di ognuno voglio realizzare”.

Per D’Orsi i miracoli in natura non esistono ma in politica si, “a Torino il Pd è disgregato, il M5S in crisi mortale, mentre tutta la destra si è compattata intorno ad un unico candidato. Vogliamo realizzare questo miracolo: la Sinistra che torna a Palazzo di Città”, per D’Orsi PD e M5S sono destinati alla sconfitta, e la città rischia di cadere nelle mani del Berlusconi torinese, così definisce Damilano. “Io lavoro per vincere e nel caso di ballottaggio, voglio essere uno dei due candidati in gioco,” conclude D’Orsi. La Sinistra radicale corre verso il traguardo e si posiziona come il quarto polo per le prossime elezioni amministrative di ottobre. 

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