Ricavi stabili per il 50% delle attività torinesi, occupazione invariata per l’86%. Questo vale per le 124 mila imprese del terziario torinese negli ultimi mesi del 2023, che si aspettano continuità dai primi mesi del 2024. Bene il turismo, meno il commercio, che non riesce a tornare ai numeri pre-pandemia. L’aumento del flusso della nuova clientela non cresce. Secondo il 57% delle imprese i consumatori negli ultimi due anni hanno ridotto gli acquisti in volume e in valore. Prima causa l’inflazione, con comportamenti di acquisto che cambiano. Tre le cui cause principali: la riduzione del reddito (55%) e della capacità di spesa. Da considerare poi che per quasi il 40% pesa la predilezione per acquisti online, per il 36% incide l’aumento dei prezzi, mentre per il 26% la necessità di risparmiare.
Eppure, la fiducia non cala nell’andamento delle attività: il 78% dei commercianti intervistati da Ascom ritiene che l’ultimo trimestre dell’anno sia stato uguale (47%) o migliore (31%) del precedente con un indice di fiducia di 54 punti. Numeri superiori alla media nazionale, con un indice che si attesta su 67 punti per quanto riguarda il settore della ricezione turistica, meno per la ristorazione con 63. Peggiora invece la situazione sulla domanda e l’offerta di credito: sono il 18% le imprese del terziario che hanno fatto richiesta, in diminuzione a settembre 2023 dove il dato arrivava al 25%. Il 63% delle imprese ha fatto richiesta di credito per esigenze di liquidità e cassa, solo il 20% per effettuare investimenti e il 17% per la ristrutturazione del debito.
«I dati sulle motivazioni per l’accesso al credito – commenta il direttore di Ascom Confcommercio Torino e provincia Carlo Alberto Carpignano – evidenziano come, rispetto al trimestre precedente, quadruplichi la percentuale di imprese che chiede credito per ristrutturare il proprio debito, mentre si riduce da un quarto ad un quinto la percentuale di imprese che vogliono fare investimenti». «In un momento storico di incremento nelle cessazioni delle attività del terziario – sottolinea la presidente di Ascom Confcommercio Torino e provincia Maria Luisa Coppa – e di settori che viaggiano a velocità opposte, le imprese affrontando sfide senza precedenti che richiedono un approccio innovativo e sostenibile per garantire non solo la sopravvivenza ma anche lo sviluppo futuro».
Per far fronte a un momento non dei più rosei, le imprese hanno comunque messo in atto delle strategia per mantenere i clienti e incrementare i numeri. Il 78% delle attività ha puntato sulla diversificazione dell’offerta, il 46% ha introdotto il canale di vendita online e il 15% ha in programma di farlo. Il 55% ha intensificato l’utilizzo del canale online. Ancora molto presente, il ricorso a sconti promozionali al di là dei saldi per il 47% delle imprese.