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Comitato Parco Vivo, 3000 firme alla petizione per tenere in vita il Valentino

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Il parco del Valentino è quasi deserto eppure, per la riunione del 24 gennaio del comitato Parco Vivo, la Latteria Svizzera di viale Virgilio 17 è talmente piena di persone da doversi spostare fuori. Sono più di 3000 le firme registrate su change.org per la petizione lanciata pochi giorni fa dall’organizzazione. “Non lasciar morire il Valentino, firma anche tu!” recita il testo che chiede all’Amministrazione comunale la formazione di un Comitato di gestione del Parco, come previsto fin dal 2000 dal Regolamento del Parco stesso (rif. Regolamento Comunale 275/2000). Il desiderio è quello di creare una collaborazione tra la giunta comunale e i soggetti direttamente interessati al parco. Questo prima che venga pubblicata tra circa venti giorni una delibera che, come riferito dall’assessore all’Urbanistica Antonino Iaria, definirà le modalità di apertura e di attività dei locali, e da cui partiranno i bandi. Prima toccherà alla Rotonda, discoteca vicino a Torino Esposizioni, poi sarà la volta dello Chalet e del Fluido, che ha preso fuoco qualche giorno fa.

“Il comitato Parco Vivo – ha riferito il presidente Giuseppe Iannuzzi – è nato un anno e mezzo fa dalla volontà di privati cittadini, tra cui i rappresentanti delle attività sportive come il Club Scherma Torino e i Circoli di Canottaggio del fiume, e i gestori commerciali all’interno del parco, con l’obiettivo di unire le forze creando una tavola rotonda sulla situazione di abbandono del Valentino. Questo luogo è stato creato per essere vissuto dalla città, in questi anni l’abbiamo lasciato andare e non abbiamo valorizzato l’area fluviale, fondamentale per cittadini e turisti.”

All’incontro di oggi erano presenti l’onorevole e parlamentare Pd Silvia Fregolent, la consigliera comunale Pd Chiara Foglietta, la consigliera del Gruppo Misto Deborah Montalbano e Davide Ricca presidente della Circoscrizione 8.  Ricca ha ribadito l’importanza del Valentino, non solo come meta di svago e divertimento, ma anche come luogo di lavoro, che in questo momento tiene in bilico il futuro di circa una centinaia di famiglie.

Presente all’incontro anche Graziella Perosino, proprietaria dello storico locale “Imbarco Perosino” che il 27 febbraio verrà sfrattata dopo 83 anni di attività. Il comitato Parco Vivo quattro giorni fa ha lanciato un’altra petizione per bloccare lo sfratto e rinegoziare la concessione al locale.

L’organizzazione ha ribadito la volontà di non bypassare la legalità ma di creare dialogo con le istituzioni, “Sono necessarie iniziative congiunte – ha concluso Iannuzzi – che riportino in vita il parco, non solo durante i tre mesi estivi, ma tutto l’anno, dal mattino alla sera. La cosa peggiore è rimanere immobili di fronte all’abbandono del Valentino. Vedere le saracinesche abbassarsi e non fare nulla.”

VALERIA TUBEROSI