“Le parole dell’assessore Tresso ci hanno sorpreso perché dire che verrà denunciato chi di nuovo impedirà il taglio degli alberi presume che ci sia già stato un impedimento. E invece questo non c’è stato perché noi abbiamo solo battuto delle pentole intorno a un camion che stava scaricando una ruspa per iniziare il taglio degli alberi – così Roberto Accornero, portavoce del comitato Salviamo gli alberi di corso Belgio, sulla dichiarazione dell’assessore al Verde, Francesco Tresso, a proposito delle proteste contro il taglio degli aceri degli abitanti della zona -. Finora il Comune ha rifiutato con sdegno qualsiasi proposta”.
Il Comitato, in dieci mesi, ha raccolto 13mila firme contro l’abbattimento indiscriminato di 241 aceri in corso Belgio, ovvero l’intera alberata, e la sostituzione di questi con alberi più piccoli, parte del progetto di restyling del corso. Alla vicenda, recentemente, si è poi aggiunta la valutazione del Comune, contestata dal Comitato, che ha indicato 17 di questi alberi da abbattere perché non sani, ora 14, dopo il taglio di tre di questi all’alba del 6 febbraio, quando corso Belgio è stato bloccato alla circolazione con l’azione di forze dell’ordine e polizia municipale.
La perizia del Comune ha classificato le 14 piante nella classe di propensione al cedimento D, ovvero di pericolosità estrema e per cui il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore Tresso vorrebbero procedere al più presto all’abbattimento per non rischiare la caduta di rami o piante.
Diversa è invece l’analisi fatta su 13 alberi dal perito nominato dal Comitato, Daniele Zanzi, che ha individuato solamente due alberi da dover abbattere nell’immediato e così afferma nella relazione depositata da poco in tribunale per il ricorso fatto dal Comitato nei confronti del Comune: “Per i restanti 11 aceri, si rileva la presenza per lo più di criticità legate a monconi di branche primarie o secondarie, con processi degradativi in essere, e per i quali sono necessari interventi di potatura finalizzata alla rimozione delle parti secche, al contenimento e ove possibile alla riequilibratura delle chiome”.