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Come sarà la ristorazione post Covid

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No, le consegne a domicilio non saranno il futuro della ristorazione. Ma, probabilmente, a cambiare sarà il modo di fare la spesa. È stato pubblicato il report di Reply su come la pandemia ha toccato il settore del consumo di cibi e bevande, il responso è abbastanza chiaro. L’indagine è stata condotta utilizzando esclusivamente dati che Reply ha raccolto a livello europeo, facendo un raffronto con quelli degli anni passati. Il digitale è senza dubbio il presente, la ricerca di soluzioni innovative che mettano al centro le necessità del cliente rappresenta il faro che la filiera deve inseguire per garantirsi una ripartenza dopo la sofferenza patita durante l’ultimo anno.

Senza dubbio l’esplosione della domanda di cibo a domicilio è stata deflagrante. In tutta Europa i numeri sono stati importanti. Si va dal +68% della Germania fino al +198% del Regno Unito e il nostro paese non fa eccezione, anzi. Aumento del 180% delle consegne, con l’apice raggiunto nel mese di marzo 2020, quando l’incremento è stato a quattro cifre, del 1312%. La media europea è stata di un +140%. Ma l’apporto principale in tal senso è arrivato da chi ha ordinato la spesa a casa, e solo in parte dai delivery di pranzi o cene. Una conferma giunge dalla percentuale degli utenti europei di età compresa tra i 16 e i 64 anni, che negli ultimi mesi del 2020 hanno utilizzato un servizio online per ordinare cibi a domicilio: solo il 34%, contro una media globale del 56%. Il divano di casa, dunque, non regge il confronto con un pranzo al ristorante o una serata al bar.

I segnali, come si diceva, arrivano dai dati. Alcuni esempi: secondo quanto riportato da uno studio della Banca Centrale Europea, l’87% in più dei cittadini dell’Unione sarà disposto a dire addio al contante. Ciò significa che i pagamenti digitali diverranno la norma; non a caso, sono moltissimi gli strumenti che hanno visto accrescere il proprio utilizzo, primo fra tutti quelli tramite Qr Code che, oltre alla comodità, garantiscono uno standard di sicurezza più elevato. Ma è l’intera esperienza del cliente che dovrà essere spostata online: prenotazioni, ordinazioni, comunicazioni con il personale, tutto dovrà essere disponibile in forma digitale.

Sono ancora una volta i dati a darci una dimostrazione di questa nuova abitudine. In Italia l’incremento dei pagamenti tramite Qr code è stato del 34%, con il picco registrato nel mese di maggio, ma altri paesi europei hanno fatto di meglio : addirittura un +131% nel Regno Unito, seguito dal +105% in Francia.

La pandemia, dunque, trasformerà strutturalmente gli esercizi di ristorazione. Gli spazi saranno ridefiniti, diventeranno magari più piccoli e pronti a soddisfare le esigenze di una nuova normalità. Tecnologia e innovazione cambieranno il nostro modo di vivere l’esperienza di consumazione, che dovrà andare oltre la semplice vendita di cibo e bevande. A non cambiare sarà la ricerca di momenti conviviali al di fuori delle mura domestiche. Dopo un periodo come questo, la voglia di un pranzo al ristorante o di una serata al bar non è diminuita, forse in futuro ce ne sarà addirittura di più.

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