Ieri pomeriggio, al Salone del Libro di Torino, il Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” ha presentato il report sulla relazione tra media e migrazioni in Italia, realizzato per l’ Ethical Journalism Network e relativo ai dati della seconda metà del 2015 e di tutto il 2016. La presentazione del progetto ha fatto da introduzione all’incontro “Fake news e migranti“, a cui hanno partecipato i giornalisti de La Stampa Domenico Quirico e Niccolò Zancan.
#DomenicoQuirico e @NiccoloZancan al @SalonedelLibro con @FuturaTorino #OpenScience #SalTo30 su #migranti #media https://t.co/WF8BwZNnaX pic.twitter.com/hMcjYLXRgs
— Anna Masera (@annamasera) 20 maggio 2017
Quirico è estremamente severo col il modo di raccontare giornalisticamente la migrazione in Italia: “Il fenomeno è iniziato nella primavera del 2011, con la partenza dei tunisini verso Lampedusa. Che cosa abbiamo ottenuto in questi sei anni nella narrazione di questa vicenda umana? Zero. Solo idee idiote di Salvini, un’ipocrisia ributtante e un aumento della cretineria collettiva”. Si accoda al discorso Niccolò Zancan: “Raccontiamo solo i problemi della migrazione, non le soluzioni. Nel 2016, tra migranti e rifugiati, sono morte 1364 persone, ma non ne abbiamo raccontato uno“.
Perché non si raccontano queste storie? “Il modo tradizionale di narrare giornalisticamente la migrazione non è sufficiente per trasmetterla al lettore, una vicenda così drammatica puoi solo viverla” aggiunge Quirico “Facciamo giornali per ottimisti, con storie a lieto fine, con l’happy end. Ma la migrazione è una storia tremenda, c’è solo dolore“.
#Quirico: “Provare a raccontare una vicenda umana come la migrazione in 60 righe è un atto di arroganza giornalistica” #SalTo30 #Futura pic.twitter.com/6ektnw1j9y
— Futura News (@FuturaTorino) 20 maggio 2017