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Col Covid Italia più social e aumenta la connessione agli smartphone

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Il Covid ha reso gli Italiani più digitali, più social e maggiormente connessi al loro smartphone.

A gennaio quasi l’84% della popolazione italiana ha utilizzato la rete internet e il 68% ha fatto uso attivo dei social network e delle app di messaggistica. Il tempo medio giornaliero speso sul web è di 6 ore e 22 minuti. Questi dati restituiscono l’immagine di un Paese decisamente digitale, specie se rapportati alla media di utenti web sulla popolazione mondiale, che nel mese scorso è stata del 59,5%.

L’esperienza del lockdown ha reso molti luoghi fisici inaccessibili e ha, al contrario, potenziato le opportunità del mondo digitale, rendendolo uno spazio di incontro, di formazione e di acquisto. Il report Digital 2021 realizzato dall’agenzia We are social insieme a Hootsuite analizza le tendenze di utilizzo della rete nel nostro Paese, nell’ambito di un progetto di dataset che coinvolge 150 Stati del mondo.

Il dispositivo più diffuso anche in Italia rimane lo smartphone: il 97% degli italiani ne ha uno. Il 74% ha un laptop e il 55% un tablet.

L’analisi ha anche registrato un ulteriore effetto della pandemia da Covid-19: l’aumento degli strumenti di monitoraggio della salute fisica, come smart watch e braccialetti collegati al cellulare. Il 25 per cento degli italiani ne possiede uno, contro il 15 per cento dello stesso periodo dell’anno scorso.

Oltre due milioni di persone si sono connesse per la prima volta ai social network nel 2020, con un salto del 6% rispetto all’anno precedente. Si registra inoltre un 85% degli italiani che, nell’ultimo mese, ha interagito attivamente sulle piattaforme, tramite discussioni ai post e commenti. Oltre a una durata media di due ore al giorno sui social che, durante l’anno del lockdown, sono stati usati anche per esigenze lavorative.

YouTube e WhatsApp sono le piattaforme più usate. Per la prima volta nella classifica di We are social entra anche Telegram. L’app di messaggistica ha fatto della tutela della privacy il principale obiettivo ed è stata premiata, ha raccolto infatti molti utenti preoccupati per una possibile condivisione di dati sensibili come il numero di telefono tra le piattaforme della galassia Facebook. Una priorità che è stata ripagata anche in Italia, dove ne ha fatto uso un quarto della popolazione nell’ultimo mese. Il trend è in crescita anche per TikTok, un social network usato da quasi il 24% degli italiani e primo in classifica per download totali nel 2020.

La fruizione di contenuti audio aumenta: il 60% della popolazione ascolta regolarmente musica, il 30% la radio. Crescono anche i podcast, ascoltati da un italiano su quattro per circa 30 minuti al giorno. Una tendenza che invoglia i creator digitali a produrre contenuti di qualità e a diversificare l’offerta: non solo intrattenimento, ma anche istruzione e formazione. Un esempio è il podcast “Pompeii. La città viva” lanciato l’8 gennaio dalla piattaforma Piano P che, con un team di professori, archeologi e artisti restituisce uno spaccato storico della città e del parco archeologico.

Classifica delle piattaforme più usate in Italia nel gennaio 2021. Fonte immagine: We are social

Il report fornisce anche una fotografia del commercio digitale. In Italia quasi l’80% ha comprato nell’ultimo mese almeno un prodotto online; un dato superiore alla media globale del 76,8%. Per quanto riguarda la spesa sul web per cibo e prodotti personali, nel 2020 si è registrato un aumento del 38,7%, con un giro d’affari di quasi 3 miliardi di dollari. Un ulteriore dato interessante è l’età degli utenti che fanno acquisti online: anche le persone al di sopra dei 55 anni hanno una certa propensione, analogamente ai giovani fra i 25 e i 34 anni. L’oscillazione per fasce d’età è minima: tra il 78% e l’81%.

Il report Digital 2021 fotografa un’Italia molto connessa alla rete, ma è chiaro comunque che il digital divide del nostro Paese è ancora alto e va sanato a partire dalle opportunità di intervento che proverranno dal Next generation EU, il fondo europeo per la ripresa post Covid. Gli Stati membri dovranno presentare un piano alla Commissione Europea entro fine aprile, che dovrà includere anche progetti e investimenti nel settore della trasformazione digitale.

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