“Oltre il 60% delle imprese ha dovuto rinunciare a un progetto o a un investimento a causa della burocrazia”. Lo ha detto lunedì 28 aprile il segretario di Cna – Confederazione nazionale dell’artigianato del Piemonte, Delio Zanzottera, alla presentazione del sesto Osservatorio burocrazia dI Cna, riferendosi ai risultati di un sondaggio svolto tra gli artigiani e i piccoli e medi imprenditori piemontesi. “È il dato che riteniamo più allarmante – ha aggiunto -. Stiamo parlando di sviluppo mancato”.
Il questionario
Dal sondaggio è emerso come “la burocrazia sia considerata un vero e proprio nemico delle imprese: il 50% di chi ha risposto al questionario ha detto che la burocrazia incide molto sul proprio lavoro e il 16% ha detto che lo fa in modo insostenibile. Solo il 6% ha risposto poco”. L’ambito burocratico ritenuto più complesso dagli imprenditori è quello degli adempimenti fiscali (29,2%), seguito – tra quelli con le percentuali più alte – dalla sicurezza sui luoghi di lavoro (22,2%) e dalle normative ambientali (13,8%) e dalle pratiche edilizie e urbanistiche (12,2%).
“Sburocratizzare” è la parola d’ordine: per artigiani e imprenditori la priorità è migliorare i portali pubblici (23,6%), ma si chiede anche di ridurre i tempi per le autorizzazioni (21,3%), semplificare bandi e contributi (20,2%), unificare enti e sportelli (17,8%), facilitare l’accesso al credito e agli sportelli (14,2%).
Cento semplificazioni possibili
Contro l’eccesso di burocrazia, Cna ha presentato il rapporto “100 semplificazioni per liberare le energie delle piccole imprese”: le proposte riguardano 29 settori produttivi, dal tessile all’alimentare, negli ambiti della concorrenza, della digitalizzazione, della sostenibilità, dell’innovazione e della formazione. Alcuni esempi. Si chiede l’accorpamento in un solo sportello digitale degli attuali sportelli, che, sostiene il Cna, hanno l’effetto di frammentare le procedure per la presentazione delle pratiche. Il tempo di rilascio delle autorizzazioni, si legge nel dossier, passerebbe da una media di 60-90 giorni a un mese o poco più.
Un’altra proposta di unificazione riguarda le autorizzazioni ambientali, anch’esse troppo frammentate per Cna, con sei piattaforme diverse nei capoluoghi piemontesi. Per gli appalti si propone la creazione di un “ambasciatore delle piccole imprese nelle stazioni appaltanti”: le pmi sono il 99% delle imprese italiane, si lege nel report, ma riescono ad aggiudicarsi solo i 5% del valore totale degli appalti. Le ragioni, per Cna, vanno ricondotte alla “mancata suddivisione in lotti” del mercato dei contratti pubblici e ai “criteri di selezione degli operatori economici”. La soluzione, per la rappresentanza di categoria, sarebbe istituire una figura che rappresenti gli interessi delle pmi negli uffici delle stazioni appaltanti.
Il risparmio della semplificazione
Secondo Cna, l’attuazione delle cento proposte porterebbe miglioramenti economici e produttivi per le imprese. Il tempo dedicato alle pratiche burocratiche, che oggi occupa in media le aziende per 313 ore all’anno, scenderebbe a 263 ore. Di conseguenza, i costi delle pratiche calerebbero a 7751 euro medi all’anno dagli attuali 9210, con un risparmio per le aziende di 1459 euro. La semplificazione proposta, inoltre, inciderebbe sull’economia nazionale con un risparmio di 7 miliardi di euro: il costo totale della burocrazia passerebbe dai 43 miliardi di oggi a 36,2, facendo diminuire l’incidenza sul Pil dal 2% all’1,7%. Un risparmio che per l’organizzazione artigiana rappresenterebbe un tesoretto per eventuali investimenti.