La testata del Master in Giornalismo “Giorgio Bocca” di Torino

Cinque libri da spiaggia con cinque effetti collaterali

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Sotto il sole cocente e con quaranta gradi all’ombra (ahimé la crisi climatica si fa sentire ovunque), che voi siate a Ibiza, a Porto Cervo o in qualche isola sperduta del Mediterraneo, ecco alcuni libri che dovreste portare con voi sotto l’ombrellone, tra un Aperol Spritz e un’insalata di riso (anche d’estate è importante mantenere la linea). E per altre suggestioni letterarie, potete andare a scavare tra i nostri racconti dal Salone Internazionale del Libro 2023.

M. Gli ultimi giorni dell’Europa (Antonio Scurati)

L’ultimo libro della trilogia dell’autore napoletano chiude uno dei capitoli più intriganti della scena letteraria recente. Il volume racconta i due anni precedenti all’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale (1938-40), con un focus particolare al rapporto tra Mussolini e Hitler. Il tutto narrato con la chiave romanzesca che ha permesso a Scurati di vincere il Premio Strega 2019. Il tomo è di ben 482 pagine, quindi in caso noia o rinuncia alla lettura sarà possibile usare il volume come ferma porta.

Tempo di vivere, tempo di morire (Erich Maria Remarque)

Facciamo un salto indietro nel tempo non da poco, con un romanzo storico uscito nel 1954. L’autore di “Niente di nuovo sul fronte occidentale” ci riprova qualche anno dopo, raccontando la Germania nazista attraverso gli occhi di un soldato tedesco in licenza per un lungo periodo. Nichilismo, esistenzialismo, pessimismo verso un paese a un passo dalla rovina. Gli occhi di Ernst Graeber mostrano una storia che sta diventando sempre troppo attuale. Il testo è una chicca difficile da reperire. Nel peggiore dei casi potrete spulciare tra le librerie della vostra città, alla ricerca del volume perduto come Indiana Jones sulla tracce del Sacro Graal. O provare a “scavare” tra i libri nel web.

“Opinioni di un clown” (Heinrich Böll)

Andiamo avanti di un ventennio con l’opera che ha permesso all’autore tedesco di vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1972. Il protagonista Hans Schnier, clown professionista, è reduce dalla rottura con Maria, fervente cattolica che abbandona l’amato per tornare ai principi della religione e riallacciarsi con la comunità parrocchiale di Bonn. Il romanzo è una tagliante critica all’ipocrisia confessionale e societaria che dilaga nella Germania Ovest del secondo dopoguerra. Se dopo la terza pagina sarete stanchi di leggere le paturnie mentali di Hans, potrete usare il libro come un ottimo esempio pratico su come non affrontare la rottura di una relazione.

“Lo scherzo” (Milan Kundera)

Il primo libro dell’autore cecoslovacco racconta, attraverso lo sguardo di Ludvik, il regime sovietico instauratosi in Boemia dopo la caduta di Dubček e il trattamento riservato agli oppositori politici. I brevi capitoli si muovono attorno a una trama realistica dal punto vista storico quanto surreale nelle vicende umane dei protagonisti. Difficile non rimanere incollati alle pagine e in più sarà possibile vantarsi con gli amici letterati davanti a un gin tonic, i quali avranno letto solo “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, tra i libri di Kundera. Figurone garantito.

“Dio è nato in esilio” (Vintilă Horia)

Un romanzo praticamente sconosciuto e introvabile. L’autore romeno ripercorre gli anni dell’esilio di Ovidio, partendo dai suoi scritti e romanzandoli con vicende originali. Il ritorno a casa diventa un’ossessione, fino a quando il poeta latino si renderà conto di essere venuto a conoscenza, grazie al confino, di una verità più grande. E se con “Lo scherzo” di Kundera fareste un figurone, con un libro di letteratura romena i vostri amici saranno ai vostri piedi sotto l’ombrellone.