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Valentino in svendita

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Il quartiere del Valentino sempre più terra di visitatori estranei, con gli abitanti storici in cerca di nuove sistemazioni. Un sito che parallelamente al parco sta perdendo fascino negli occhi dei cittadini. Raccontano anche questo i dati sui valori immobiliari delle residenze del quartiere, in una lunga trasformazione negli ultimi 10 anni. In base alla raccolta dei valori fatta dall’Agenzia delle entrate, il prezzo d’acquisto è sceso del 30% dal 2009 ad oggi, passato da quasi 5.500 euro al metro quadrato a 3800. Una perdita di valore che ha cambiato anche il tipo di soggetto abitativo del quartiere. Secondo il titolare di un’agenzia immobiliare della zona “prima avere vicino il parco e la stazione di Porta Nuova a pochi metri rappresentava un vantaggio, mentre adesso persone di una certa età percepiscono un pericolo maggiore. Adesso, anche grazie al calo degli affitti, il prezzo diventa sostenibile per studenti”.

MOVIDA IN FIAMME

Questo periodo negativo proviene anche dalla situazione del parco, al centro delle cronache cittadine per la mancata vigilanza oltre che per lo stato lascivo dei locali all’interno. Proprio negli scorsi giorni il comune aveva commentato il futuro incerto rispetto alle attività del parco, parlando di un abusivismo da sanare. A fare chiarezza è stata l’Urbanistica del Comune di Torino a cominciare dai numeri, quelli dell’abusivismo: circa il 70% del Fluido è abusivo, il 90% dei volumi dello Chalet è abusivo, mentre per quanto riguarda il Cacao tutti i volumi di modesta entità sono stati demoliti. Una problematica che il Comune sta cercando di sanare. Come? Con tre bandi nel breve termine per accogliere le proposte di eventuali soggetti interessati a investire sull’area per risanare gli ambienti inagibili.

LA FAMIGLIA PEROSINO

Questa sembra essere l’unica condizione necessaria per permettere a locali storici come l’Imbarco Perosino di sopravvivere. Per lo storico locale in riva al Po, dopo quasi un secolo di attività, si era palesata negli ultimi tempi la possibilità di chiudere i battenti. Il locale, che fu fondato nel 1937 da Alberto Perosino, noto maestro d’ascia e costruttore di barche, viene adesso portata avanti dalla figlia Anna Carla De Coster: “Il mio bisnonno aveva comprato questo posto nel 1936 e tutti i nostri risparmi sono stati investiti in questo luogo. Tutta la mia famiglia è cresciuta qui, i miei figli sono cresciuti qui, io sono cresciuta qui e i miei genitori anche”. Negli anni la famiglia Perosino-De Coster ha dovuto affrontare problemi con il comune riguardo al proprio locale. La prima quindici anni fa, quando il Comune per la prima volta aveva chiesto loro di pagare l’affitto sull’immobile perché collocato in un terreno comunale. Proprio quando lo sfratto stava per diventare esecutivo si è trovato l’accordo tra il comune e la famiglia. “Abbiamo avuto un paio di incontri in comune per trovare un accordo per risolvere i problemi passati. Da entrambi i lati c’era la volontà di trovare una soluzione per far proseguire l’attività dell’Imbarco, ma anche per rassicurare i cittadini sul futuro del Valentino”. Dagli accordi presi risulta che i titolari dovranno accettare che il bene sia di proprietà pubblica e che il concessionario dovrà pagare tutti i debiti maturati nei passati anni. In questo modo potrà avere il diritto di prelazione sull’assegnazione dei locali. Dunque, l’attuale proprietà potrà presentarsi da candidata al bando.

COMITATO PARCO VIVO

A cercare di risollevare il Valentino ed in particolare la vivibilità del parco da un anno è mezzo è il comitato Parco Vivo. Nato dalla volontà di privati tra cui i rappresentanti delle attività sportive come il Club Scherma Torino e i Circoli di Canottaggio del fiume, e i gestori commerciali all’interno del parco, sta cercando di creare un dialogo con il Palazzo Civico sulla situazione del Valentino. L’auspicio di Giuseppe Iannuzzi, presidente di Parco Vivo: “Mi auguro che la Giunta si confronti con chi vive il parco, non vorremmo essere informati a cose fatte”. Un monito che va contro lo stato di abbandono del parco, sito che secondo il presidente dovrebbe essere una delle attrazioni centrali della citta: Questo luogo è stato creato per essere vissuto dalla città, in questi anni l’abbiamo lasciato andare e non abbiamo valorizzato l’area fluviale, fondamentale per cittadini e turisti.”

 

VINCENZO NASTO

Articolo tratto dal Magazine Futura uscito il 5 febbraio 2020. Leggi il Pdf cliccando qui