Il 13 febbraio 1983 era domenica. A Torino nevicava e la città era scossa dalla notizia giunta in mattinata. A Champoluc, nella vicina Val d’Aosta, un incidente alla funivia Crest aveva causato la morte di 11 persone. Un’altra tragedia, tuttavia, si sarebbe compiuta di lì a poche ore nel cuore del quartiere di San Donato, facendo di quella giornata una delle date più buie della storia torinese.
Poco dopo le 18, infatti, al cinema Statuto di via Cibrario divampò un incendio che provocò la morte di 64 persone, tra cui due bambini di 11 e 7 anni. Era in proiezione il film “La Capra”, di Francis Veber con Gérard Depardieu e lo spettacolo era iniziato da circa 20 minuti. A innescare le fiamme fu un cortocircuito: prima prese fuoco un tendaggio dell’accesso di destra, poi le poltrone delle ultime file, che contribuirono ad ostacolare la fuga. Chi si accorse di quanto stava accadendo tentò di scappare, ma tutte le uscite di emergenza tranne una erano state chiuse per evitare l’ingresso dei non paganti. Mentre la proiezione continuava, la sala si trasformava in una trappola mortale, senza neppure dare a tutti il tempo di muoversi dalla poltrona. Fatali furono soprattutto le esalazioni di ossido di carbonio e acido cianidrico sviluppatesi dalla combustione dei materiali. Una ferita ancora aperta per la città, che tuttavia ha contribuito in maniera determinante al progresso della normativa in materia di sicurezza.
A quarant’anni da allora e nel rispetto della volontà dei familiari delle vittime, la Città di Torino commemora l’anniversario con un programma di iniziative rivolto prima di tutto ai giovani e interamente dedicato alla promozione di una nuova cultura della sicurezza.
Lunedì 13 febbraio, alle ore 9,30, presso l’aiuola “Vittime del Cinema Statuto” in largo Cibrario, si svolgerà la commemorazione ufficiale, cui seguiranno tanti altri momenti di riflessione, dalle prove di evacuazione ai convegni e alle proiezioni.
“Grazie alla sensibilità dei familiari -dichiara la Giunta comunale -, il dolore ha trovato il modo di raccontarsi e parlare alle nuove generazioni. La città, in onore della sua storia e del ricordo delle vittime, vuole stimolare ragazze e ragazzi ad essere protagonisti della loro sicurezza, ricordando di non abbassare mai i livelli di attenzione. La prevenzione e il rispetto delle normative stanno alla base del diritto dei giovani a divertirsi”.
“Questa non è un’uscita di sicurezza”: la campagna dello IED
Al centro delle iniziative, la campagna comunicativa “Questa non è un’uscita di sicurezza“, realizzata dagli studenti dei corsi di Design della Comunicazione e Graphic Design dello Ied. Manifesti e adesivi, faranno la loro comparsa in città, accompagnati anche da steakers utilizzabili nelle chat.
“Non crediamo sia necessario ripetere alle persone una serie di regole – dichiara Giorgio Richiardi a nome del gruppo -, abbiamo pensato di stimolarli a riflettere e a guardarsi intorno attraverso una campagna dal taglio più ironico”.
Obiettivo? Indicare ciò che non è uscita di sicurezza, ma che in momenti di panico potrebbe sembrarlo, mantenendo alta l’attenzione sul tema. Attraverso il QR code presente sulle affissioni, sarà anche possibile scaricare un semplice manuale dedicato ai comportamenti da seguire in caso di emergenza.
#uscitagiusta: prove di evacuazione nelle scuole della città
Tra le iniziative promosse dal Comune e rivolte agli studenti, la prova di evacuazione in simultanea a cui possono aderire tutte le scuole di ogni ordine e grado della città. Già 22 gli Istituti aderenti, per un totale di oltre 5 mila partecipanti. Al suono della sirena, gli studenti seguiranno le indicazioni e si raduneranno nei punti di raccolta, dove, alla presenza di un rappresentante dei Vigili del Fuoco, verrà letto un comunicato commemorativo e illustrata la campagna ideata dallo Ied. Il Comune ha lanciato l’iniziativa con l’hashtag #uscitagiusta.
Assemblea studentesca in discoteca
Qualche giorno dopo, il 28 febbraio alle ore 11, la discoteca Pick Up di via Barge 8, uno dei locali storici della vita notturna cittadina, ospiterà l’assemblea degli studenti dedicata ai temi della sicurezza, dedicata in particolare al diritto al divertimento nel rispetto delle regole. La volontà è quella di educare all’attenzione ai segnali di emergenza.
Altre iniziative cittadine
Il corpo dei Vigili del Fuoco, memore di quell’intervento, organizza per il 13 febbraio alle 10,30 il convegno “La sicurezza non è un film”, che si svolgerà presso il Comando provinciale di corso Regina Margherita 330.
Alle ore 21, invece, al Centro Studi “Sereno Regis”, in via Garibaldi 13, verrà proiettato il docufilm “Sale per la capra”, che ricostruisce gli eventi grazie a materiale d’archivio e testimonianze dei protagonisti di quella tragedia. Alla proiezione saranno presenti gli autori del film, prodotto nel 2012. Ingresso libero.
Impegno per la memoria anche dal mondo delle associazioni. Sicurezza e Lavoro, Quotidiano piemontese e l’associazione culturale Quintiliano, infatti, propongono per mercoledì 15 febbraio, l’incontro “Cultura della sicurezza e sicurezza nella cultura“. Un’occasione pensata per coinvolgere i giovani nella riflessione sul tema della sicurezza, anche alla luce di altre tragedie vissute dalla città, dal Liceo Darwin alla ThyssenKrupp, fino ai fatti di piazza San Carlo. È prevista la proiezione di estratti del documentario “Sale per la capra”. Appuntamento alle ore 18:30 ai Rinascimenti sociali di via Maria Vittoria 38. Ingresso libero.