“La sala cinematografica riconosciuta da generazioni di persone come luogo di educazione”. Così Giuseppe Tornatore spiegava il successo del suo Nuovo Cinema Paradiso, racconto intimo e nostalgico del cinema italiano del secondo Novecento. Un ruolo che oggi il Piemonte intende restituire alle sale, con l’obiettivo di tornare a viverle come spazi di aggregazione e di crescita. E lo fa puntando sulle famiglie, sui più piccoli e sulla formazione degli esercenti.
Sono questi i punti cardine del progetto “Cinema al cinema, le sale del futuro per gli spettatori di domani“, ideato dall’Associazione generale italiana dello spettacolo del Piemonte e della Valle d’Aosta con il contributo della Regione Piemonte, e la collaborazione di Anec e Acec, associazioni nazionali degli esercenti.
Tra le novità, la possibilità per le famiglie di andare al cinema al prezzo calmierato di 3,50 euro, poco più di un paio di caffè, un terzo rispetto al prezzo medio di un biglietto. Già 35 i cinema aderenti, sia industriali che di comunità, distribuiti in tutte le otto province del Piemonte. Proporranno un titolo al mese a prezzo ridotto per i prossimi tre anni. In catalogo anche 14 cortometraggi realizzati dagli allievi della scuola nazionale di cinema del Piemonte, a rimarcare un legame storico tra il grande schermo e la regione.
“Un legame – conferma la segretaria di Agis Piemonte e Valle D’Aosta, Marta Valsania – che il progetto rinsalda attraverso diverse misure: in primis quella per le famiglie, ma anche una pensata specificamente per le scuole dell’infanzia e una per gli esercenti. Vogliamo far provare anche ai bambini più piccoli l’esperienza del cinema e crediamo sia giusto mettere in comune buone pratiche”.
Così, le scuole dell’infanzia aderenti potranno partecipare a proiezioni ad hoc, dal Gruffalò al Piccolo Principe, e vivere l’esperienza in sala in compagnia degli attori di Ting, rete del teatro di innovazione per le nuove generazioni in Piemonte.
Un gruppo di cinque operatori, rappresentati di diverse categorie di esercizio, cureranno invece la formazione degli altri esercenti. Ad essere selezionati cinque rappresentanti di realtà del Cuneese e del Torinese (quasi tutte donne, in un mondo – quello dei gestori dei cinema – per lo più maschile), che condivideranno le buone pratiche messe in campo.
L’investimento della Regione
Venti milioni. È la cifra che il Piemonte, nell’ambito della Legge quadro 11 sulla cultura, destina alla filiera del cinema. “Un’attenzione necessaria – dichiara l’assessore regionale Vittoria Poggio -, sia per la storicità che lega Torino e il Piemonte all’audiovisivo, sia perché, comunque, si tratta di un comparto capace di generare ricadute economiche sul territorio. Ogni euro investito nella produzione cinematografica genera un moltiplicatore di cinque”.
Dei 20 milioni di investimento regionale, 8 milioni sono destinati alla produzione, che vede coinvolti enti come Film Commission e Piemonte TV Film Found. Tra le produzioni di maggior successo del 2023, ad esempio, Fast & Furious 10 girato tra le strade di Torino e la serie Netflix La legge di Lidia Poet. Altri 12 milioni saranno invece investiti per la rigenerazione delle sale cinematografiche. In Piemonte sono attive circa 200 imprese cinematografiche, che danno impiego a oltre 1000 addetti.
I numeri del Cinema
“Mentre il consumo di audiovisivo è esploso – spiega il presidente Agis Piemonte Luigi Boggio – il cinema sta vivendo un momento complicato”. Anche a Torino, dove nel pre pandemia la frequenza media delle persone al cinema era tra le più alte d’Italia. Qui, d’altronde, fu proiettata la prima pellicola a pagamento. Qui nacque il primo multisala d’Italia e il cinema si è sempre intrecciato alla storia della città, dove ancor oggi sono attive 21 sale.
Eppure, a livello nazionale, la situazione preoccupa, con pandemia ed esplosione delle piattaforme che hanno travolto il mercato. Il 2022 si è chiuso con meno di 50 milioni di biglietti staccati, mentre prima della pandemia il botteghino chiudeva sempre oltre i 100.
Incoraggiano, in Piemonte, i dati relativi a gennaio e febbraio 2023, che, rapportati all’anno precedenti, fanno registrare il segno + sia sugli incassi che sulle presenze. Quasi 6 milioni di euro le entrate registrate dai cinema piemontesi nei primi due mesi del 2023 (5.984.253), con un significativo +76% rispetto ai 3.398.569 euro del 2022. Più 59% anche nell’affluenza, con 853.574 spettatori rispetto ai 303.711 dell’anno precedente. “Stiamo riscontrando la ripresa del pubblico tra i 20 e i 35 anni – conclude Boggio -, mentre riteniamo prioritario investire sulle famiglie. Di qui, le iniziative del progetto ‘Cinema al cinema’, che speriamo possa incoraggiarle a tornare a frequentare le sale, l’unico luogo in cui è possibile vivere l’esperienza del cinema”.