Chiamparino verso le elezioni regionali. Continuare sulla strada dell'”autonomia differenziata”

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Il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha presentato ufficialmente lo scorso 1 febbraio la sua ricandidatura per le prossime elezioni regionali, con un manifesto che intende puntare sulla valorizzazione del “Piemonte del Sì”. L’obiettivo è continuare sulla strada già intrapresa dalla Regione di una autonomia differenziata.

È questa infatti la parola centrale emersa dall’incontro che la nostra redazione di Futura news ha avuto ieri con Sergio Chiamparino, dopo la visita al Consiglio Regionale e un momento solenne in aula per promuovere le iniziative organizzate in occasione della giornata internazionale contro il cyberbullismo.

La richiesta di maggiori competenze in materie come infrastrutture e sanità è sempre attuale nel dibattito tra stato e regioni, ma assume un significato particolare in tempo di campagna elettorale. Le elezioni regionali in Piemonte sono infatti previste a maggio.
Chiamparino polemicamente ha voluto distinguere il regionalismo piemontese da quello delle altre due grandi regioni del nord: Lombardia e Veneto dichiarando che: “Se ci fosse la possibilità di avere maggiore autonomia nella gestione di alcune infrastrutture che hanno una dimensione interregionale, probabilmente sarebbe più facile garantire gli interventi di manutenzione e soprattutto di coordinamento tra le regioni per massimizzare le infrastrutture già esistenti”.

Quasi obbligato in questo senso il riferimento alla Tav, che continua ad essere al centro delle cronache nazionali per i contrasti interni al governo giallo-verde.
Il rischio per Chiamparino è che la mancanza di una cabina di regia coordinata possa lasciare da parte il Piemonte sullo scenario nazionale e non solo: “La sensazione è che questo governo per una serie di ragioni stia facendo un po’ del Piemonte l’agnello sacrificale”.
Sensazione che si è manifestata, per il presidente, già nel momento in cui il Piemonte ha deciso di rinunciare alla candidatura per le prossime Olimpiadi invernali.

La speranza è di riuscire a raccogliere il consenso di quella parte di società civile che ha dimostrato di essere in linea con il messaggio politico lanciato da Chiamparino per non “dare per scontato quel sentimento di identità per il Sì”, che è stato portato in piazza durante le due manifestazioni dell’11 novembre e del 12 gennaio.

FRANCESCA SORRENTINO