Per la festa del papà, Margherita ha fatto un disegno. C’è una strada con il traffico, un prato, il telo per fare un picnic e una riga che è un recinto. “In casa giochiamo a portare fuori gli animali. Ha disegnato le cose che facciamo insieme” spiega Shaquille Bocchi, il suo papà. Ha 25 anni e due figlie: Margherita ha 3 anni, Arianna pochi mesi.
In Italia è sempre più raro che un giovane sotto i 30 anni decida di avere un figlio. Tantomeno due. Il tasso di natalità in Italia è in calo dal 2008. Nel 2019 sono nati 420.084 bambini nel nostro Paese. Si stima che nel 2020 il numero dei neonati potrebbe essere sceso sotto 400mila (mancano ancora le cifre ufficiali), cosa mai accaduta in 160 anni di unità nazionale. L’età media dei genitori maschi alla nascita del primo figlio è 35 anni.
Shaquille lavora da anni in un’azienda agricola, mentre Chiara, sua moglie, ha trovato lavoro da pochi mesi in un consultorio in provincia di Bergamo. Giovane età e clima di incertezza economica generale non hanno fermato il loro desiderio di allargare la famiglia: “Credo che ogni coppia viva fatiche e incertezze. Il momento perfetto non esiste mai”. Ma “la sfida è avere il coraggio di scommettere sulla vita. Che non significa essere incoscienti. Ci vogliono comunque scelte calibrate”. Per Shaquille essere papà è imparare ogni giorno “a fare spazio a qualcosa di bello. È avere nuove priorità”.
Denis Mazzola, 30 anni, non aveva mai avuto in braccio un bambino fino alla nascita di sua figlia Noemi, che oggi ha 2 anni: “In sala parto mi hanno chiesto se volevo prenderla. Non ho esitato: è uscito un istinto paterno che non immaginavo di avere”. Denis è insegnante di musica, con un contratto a tempo determinato che per ora si rinnova ogni anno. Sua moglie Chiara lavora da pochi anni nella segreteria di una scuola, ma è attualmente a casa per la seconda maternità: tra un mese arriverà Nicolò. Per Denis, la bellezza di essere padre sta anche nelle piccole cose quotidiane: “La sera mi ritrovo a giocare con i puzzle o a fare le costruzioni. In quei momenti mi sento pienamente felice, e non l’avrei immaginato”. Oggi vede i vantaggi di essere un genitore giovane: “Quando torni a casa dal lavoro e la tua bambina vuole giocare con te, è importante avere le forze per farlo”. Fare il papà è una sfida: “Bisogna lavorare continuamente su di sé: più che con le parole, si insegna con i fatti”.
Giorgio ha 28 anni e con la compagna Ilaria, di 27, è in attesa del primo figlio. “Stiamo insieme da più di dieci anni. Abbiamo sentito che volevamo creare una famiglia”. Lui è pizzaiolo di professione e rapper per passione, lei lavora in un’agenzia del lavoro. Entrambi hanno un lavoro stabile e un contratto, cosa affatto scontata di questi tempi. “Abbiamo fatto questa scelta per amore. Non vediamo l’ora che Leon nasca, è una bella emozione”. Giorgio sa bene che “essere genitore è una grande responsabilità. Cercherò di fare del mio meglio per essere un buon esempio”.
Giulio Mascolo, 29 anni, è invece già papà da due settimane. Essere genitore “ti responsabilizza tantissimo: c’è una vita nuova che dipende totalmente da te”. È uno stravolgimento di vita. Le cose per cui prima si arrabbiava – non riuscire a prendersi tempo per sé, non riuscire a fare sport – non gli importano più. La notte si dorme poco, il tempo libero è solo un ricordo. Ma c’è un guadagno che vince su tutto: “Proviamo una felicità indescrivibile”. La figlia, Iris, è nata in mezzo ad una pandemia mondiale, tra cambiamenti climatici e crisi economiche. Giulio ne è ben consapevole: “Vogliamo prepararla al mondo che verrà, perché abbia gli strumenti per affrontarlo. Vogliamo educarla ai valori che per noi sono importanti, come l’empatia, perché sia una persona aperta”. Ma anche Iris insegna al papà: “Quando piange, mi chiedo continuamente il perché. Stare con lei mi insegna ad essere empatico e paziente”. Anche la scelta di paternità di Giulio è maturata nel tempo: “Fino a due anni fa vivevo a casa con i miei genitori e mi piaceva tanto uscire: facevo la vita classica di un ragazzo della mia età”. Poi la scelta di iniziare a convivere e l’arrivo di un cane. E in poco tempo “ci siamo ritrovati in quattro. Iris l’abbiamo fortemente voluta e desiderata”. Nel suo gruppo di amici, altre due coppie hanno avuto figli negli ultimi mesi: “Non vediamo l’ora di poterci incontrare e di far conoscere i nuovi arrivati”. Giulio sta diventando anche esperto di cambio pannolini: “Mio papà non lo ha mai fatto, né con me né con mio fratello. Oggi, io e la mia compagna siamo interscambiabili”.