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Certificazioni “made in Piemonte” per dispositivi di sicurezza sanitaria

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La Regione, gli atenei e le aziende uniscono le forze per offrire più velocemente dispositivi di sicurezza di qualità alla popolazione e al personale sanitario. Come annunciato dall’Unità di crisi regionale nella giornata di ieri, 25 marzo, diciotto esperti hanno formato un nucleo operativo per la certificazione di mascherine chirurgiche, mascherine con valvola ffp2 e ffp3 e camici idrorepellenti. In prima fila ci sono docenti e gruppi di lavoro del Politecnico, dell’Università di Torino e dell’Università del Piemonte Orientale.

Il Politecnico ha competenza specifica sulle procedure di verifica della rispondenza dei prodotti alle norme tecniche Uni, l’Ente Nazionale Italiano di Unificazione. Grazie alla riapertura dei laboratori universitari e alla stipula di rapporti di collaborazione è stato possibile mettere insieme tutte le competenze necessarie per avviare la rete della certificazione, come ha spiegato il rettore Guido Saracco: “Le aziende del territorio che hanno messo in atto la riconversione sono quelle a cui ci dedicheremo in prima battuta, ma arrivano anche dispositivi dall’estero che potremo certificare per dare un ulteriore contributo in questa situazione di emergenza. In sette giorni dovremo essere in grado di dare il via libera per le mascherine chirurgiche a norma, per quelle destinate ai reparti ospedalieri ci vorrà poco meno”.

Il contributo dell’Università degli Studi di Torino si concentra sulle analisi microbiologiche e di biologia molecolare: “L’iniziativa rappresenta un esempio di relazione virtuosa tra le Università, la Regione e il tessuto produttivo. UniTo metterà a disposizione competenze, laboratori e strumenti per il controllo della qualità dei dispositivi di protezione e per la produzione di reagenti” ha spiegato il rettore Stefano Geuna. Tra i laboratori operativi c’è quello di virologia molecolare e microbiologia del San Luigi di Orbassano, diretto dal professor David Lembo: “Verifichiamo l’assenza di contaminazioni microbiologiche dei dispositivi che ci vengono sottoposti. Se arrivano componenti e tessuti che non sono ancora stati ben caratterizzati, valutiamo la loro eventuale tossicità a contatto con la pelle”.

Le aziende che intendono candidarsi per inviare i loro campioni per l’analisi dei laboratori possono fare richiesta all’indirizzo email: autocertificazioni.covid@regione.piemonte.it

LUCA PARENA