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Quando la Puglia è a Barriera di Milano

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Non bastano 900 chilometri a far dimenticare le tradizioni. Forse sono troppi per tornare da Torino a Cerignola (Foggia) l’8 settembre per seguire la processione per la Madonna di Ripalta, ma non per abbandonare l’abitudine di portare l’icona in giro per le strade della città. Lo si fa a maggio, nello stesso periodo in cui in Puglia l’immagine sacra viene trasferita da una cappella sul fiume Ofanto alla Cattedrale di Cerignola. Succede così che da 37 anni, in una domenica di primavera, nel quartiere di Barriera di Milano la polizia faccia deviare il traffico di Corso Giulio Cesare per permettere al quadro della Vergine col bambino di uscire dalla chiesa di Regina della Pace ed essere issato su un carro. Sopra ci sono anche quattro bambine in voluminosi vestiti bianchi. Piccole meringhe con ricami, perle e fiori applicati guardate dalle mamme con orgoglio. A prua, invece, la più piccola ha un vestito azzurro. Prima il carro lo trascinavano due buoi bianchi, ora se ne occupano dei ragazzi. Per la partenza del corteo si ferma anche il tram numero 4: la banda, il parroco e la gente infatti hanno invaso la carreggiata, prima di allinearsi e girare a destra, addentrandosi in via Baltea.

Quartiere di immigrazione, a Barriera di Milano le persone in cerca di lavoro sono arrivate dal Sud: prima del Piemonte, poi dell’Italia e ora del mondo. Fra via Baltea, via Montanaro e via Scarlatti, in particolare, si è concentrata una comunità pugliese. Negli Anni ’80 i cerignolani residenti qui erano oltre 35 mila, e al mercato di piazza Foroni i prodotti dominanti sono olive e taralli. Al punto che lo slargo nel 1983 è stato ribattezzato piazzetta Cerignola. E a maggio le signore indossano i vestiti della domenica per recitare il rosario dietro all’icona della Madonna. Gonne al ginocchio, mezzo tacco e permanente. I ragazzi con i capelli ossigenati e la camicia bianca. Appaiono fuori dal tempo, a loro non interessa: qualcuno urla “Viva Maria!” e fa partire un applauso, mentre preghiere e litanie si alternano ai ritmi più allegri della banda. La processione viene ripetuta mattina e sera, dopo la messa a cui in questa occasione partecipano più persone del solito, come sottolinea il parroco a mezza voce parlando con un altro prete.

 

Affacciate ai balconi ad osservare la scena ci sono persone di origine indiana, cinese e marocchina. Sono i nuovi immigrati. Perché a Barriera di Milano cambia tutto e non cambia niente. In piazzetta ad accogliere l’arrivo del carro ci sono una decina di fontane luminose che lanciano scintille e poi lasciano una scia di fumo. Sul palco a chiudere la cerimonia è salito il vicesindaco di Cerignola, Rino Pezzano, che ha parlato di un legame che si rinnova costantemente, “un risultato straordinario nonostante le difficoltà e gli anni che passano”. Poi il corteo si disfa, la strada si sgombra e il tram 4 che collega la periferia nord ai quartieri di Lingotto e Mirafiori riprende il suo tragitto senza interruzioni.

CORINNA MORI

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