«Non esistono fatti, ma solo interpretazioni» scriveva Nietzsche nel 1887. Oggi il web pullula di fatti. Ci sono fatti e “fatti alternativi”, come Kellyanne Conway (consigliera di Trump) ha definito le bugie del Presidente americano sui partecipanti alla cerimonia d’insediamento. Quello che manca al lettore, forse, è un metodo per interpretarli. Qui entra in gioco il giornalismo: nel 2037 sarà ancora una professione se chi lo esercita – oltre a proporre notizie – si preoccuperà di spiegare come queste siano verificate e come potrebbero essere interpretate. Al giornalista si chiedono fatti, ma anche chiavi di lettura per orientarsi tra essi. Il professionista verifica e riporta la notizia, poi la interpreta in un contesto più ampio. Ecco la forza delle newsletter: mettono ordine tra le tante notizie del giorno e le spiegano in poche righe, ma suggeriscono per ognuna anche un possibile approfondimento.
GIULIA RIVA
(Scuola Walter Tobagi)