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Caso Stamina, Davide Vannoni è in stato di fermo

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L’inventore del metodo Stamina Davide Vannoni è stato nuovamente fermato. Stamattina i carabinieri del Nas si sono presentati nella sua abitazione in strada del Castagno, a Moncalieri, per portarlo in carcere. L’accusa è di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità, truffa aggravata e somministrazione di farmaci non conformi. Il fermo è stato richiesto dal Procuratore aggiunto Vincenzo Pacileo e dal Sostituto Alessandro Aghemo ed è scattato perché l’uomo avrebbe avuto intenzione di fuggire all’estero, secondo quanto appreso dagli inquirenti da alcune intercettazioni, anche se non è chiaro dove si sarebbe diretto.  Forse Bielorussia, Ucraina o addirittura Santo Domingo. Vannoni avrebbe continuato ad applicare il metodo Stamina in Georgia nonostante avesse patteggiato una pena di 22 mesi di carcere (sospesi con la condizionale) al processo nel quale era imputato nel marzo del 2015. Secondo i PM Vannoni reclutava, fino al 2016, i suoi pazienti in Italia, disposti a pagare fino a 27.000 euro per 5 trattamenti con bonifici esteri. In Georgia era attivo un sistema, simile a un tour operator, per accogliere i pazienti, reclutati anche tramite la ProStamina Life in Italia. Per questo motivo i PM ritengono vi sia competenza territoriale nel nostro Paese per i reati contestati.

Cos’è il caso Stamina? È il controverso trattamento che, secondo il suo inventore Davide Vannoni, sarebbe in grado di trasformare le cellule staminali mesenchimali in neuroni capaci di curare diverse malattie e di portare benefici a chi è affetto da malattie degenerative. Pur non essendo un medico (è laureato in Scienze della comunicazione), il fondatore della Stamina Foundation Vannoni è riuscito a portare avanti le sue ricerche e la sperimentazione clinica del metodo.

Com’è nato? La vicenda delle terapie con cellule staminali è diventata particolarmente discussa in Italia in seguito a una serie di servizi della trasmissione Le Iene, che si è occupata dell’appello dei genitori di una bambina con una malattia neurodegenerativa (leucodistrofia metacromatica). Secondo i suoi genitori, la bambina avrebbe tratto giovamento dal “metodo” Stamina, una soluzione che prevede la somministrazione di un “cocktail” di cellule staminali ideato da Davide Vannoni.

Pareri divergenti Negli anni passati contro il trattamento Stamina, ritenuto inutile e in alcuni casi dannoso, si sono espressi scienziati, riviste scientifiche internazionali e commissioni nominate dal ministero della Salute proprio per valutare il sistema.  Si sono susseguite sentenze della magistratura, talvolta con ordinanze per proseguire lo stesso il trattamento, nonostante non fosse stata dimostrata la sua efficacia. A sostegno di Stamina, si sono schierati in molti, spesso senza avere elementi a sufficienza per comprendere il problema.

In Italia e in Georgia Il patteggiamento di 22 mesi da parte di Vannoni nel processo del 2015  e la fine delle vicende giudiziarie per le altre persone coinvolte avrebbero dovuto chiudere il caso, ma la ripresa delle attività di Vannoni  in Georgia, con conseguenti denunce di alcuni pazienti italiani, ha portato al suo arresto stamattina nella sua villa sulla collina di Torino . Parte del patteggiamento prevedeva che Vannoni, accusato di associazione a delinquere finalizzata alla truffa e somministrazione di farmaci difettosi, non si occupasse più d Stamina, né in Italia né all’estero.

CAMILLA CUPELLI
EMANUELE GRANELLI