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Caso Ream, Appendino: “Ho tutelato interessi città, pronti a difenderci”

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“Ho agito per tutelare gli interessi della città, per questo sono tranquilla anche se sarò rinviata a giudizio”. All’indomani dell’avviso di chiusura indagini sul caso Ream ex Westinghouse, per cui è indagata per falso ideologico in atto pubblico e abuso d’ufficio, la sindaca di Torino Chiara Appendino ringrazia la magistratura e si dice convinta di poter dimostrare la propria innocenza. “Ora avremo modo di visionare gli atti e poi ci difenderemo nel caso si arrivasse a processo – ha proseguito la prima cittadina – È stato aggiunto un nuovo capo d’imputazione (abuso d’ufficio, ndr), ma per quanto riguarda il falso in atto pubblico i pm mi pare siano stati chiari: ho fatto gli interessi del Comune, non certo i miei personali. Quando amministri enti dissestati come il Comune, Gtt o il Teatro Regio ti devi anche prendere delle responsabilità per rimettere i conti a posto”.

Appendino, insieme con l’assessore al Bilancio, Sergio Rolando, l’ex capo di Gabinetto, Paolo Giordana, e il direttore del settore patrimoniale, Paolo Lubbia, è accusata dai pubblici ministeri Marco Gianoglio ed Enrica Gabetta di aver truccato il bilancio del 2016, cancellando il debito di 5 milioni di euro con Ream. Per i quattro imputati si va verso il rinvio a giudizio.

LA VICENDA

Ream nel 2012 aveva versato una caparra a Palazzo Civico come diritto di prelazione per la riqulificazione dell’area ex Westinghouse. Nel 2013 il progetto era stato poi affidato ad Amteco-Maiora, società del gruppo Esselunga, che si era impegnata a costruire il nuovo centro congressi e un supermercato per 19,7 milioni di euro. Il Comune avrebbe dovuto restituire i 5 milioni a Ream entro il 2017 e per questo avrebbe dovuto inserire il passivo nel rendiconto 2016 e nel bilancio previsionale 2017. Il debito è invece stato posticipato al 2018, quando Palazzo di Città ha restitiuto i 5 milioni alla partecipata della Fondazione Crt. Un caso che aveva scatenato anche una polemica tra i revisori dei conti e la giunta, portando alle dimissioni dello stesso collegio presieduto da Herri Fenoglio. Nel frattempo anche la trattativa con Amteco-Maiora si è arenata.

FEDERICO PARODI