E’ emerso un nuovo dettaglio nella storia di Mohamed Shahin, l’imam torinese da una settimana rinchiuso nel Cpr di Caltanissetta: la Procura aveva aperto un fascicolo sulla frase per la quale Shahin rischia il rimpatrio, relativa ai fatti del 7 ottobre, e l’aveva chiuso dopo pochi giorni perché non aveva ritenuto esistessero estremi di reato. Lo apprende Ansa dalle carte del procedimento amministrativo.