Crescono i bisogni sociali a Torino. Ne sono una spia i dati sull’attività delle otto case di quartiere della città, contenuti nella Valutazione di impatto sociale (Vis) presentata martedì 18 novembre: nel 2024 si è registrato un aumento del 21,7% rispetto all’anno precedente del numero di utenti che si sono rivolti agli sportelli delle otto strutture e un incremento del 33,2% di passaggi delle stesse persone ripetuti nel tempo.
“La dimensione del quartiere è quella in cui ci possiamo fare carico di un’esigenza sempre più sentita, quella di non sentirci soli – ha commentato il sindaco di Torino, Stefano Lo Russo -.Torino cambia anche dal punto di vista dei bisogni, e uno di quelli inediti è il bisogno di sentirsi meno soli, che passa attraverso l’attivazione comunitaria”.
I numeri del report
Le case di quartiere si trovano in otto diversi quartieri: i Bagni pubblici di via Agliè sono in Barriera di Milano, Più spazio quattro a San Donato, Cascina Roccafranca a Mirafiori Nord, Cecchi Point in Aurora, Casa del quartiere a San Salvario, le Officine Caos nel quartiere Le Vallette, il Barrito a Nizza Millefonti e la Casa nel parco a Mirafiori Sud. Gli otto quartieri, in tutto, contano 315.779 residenti, il 36,4% della popolazione di Torino.
Le persone che nel 2024 hanno usufruito dei servizi agli sportelli delle case del quartiere di Torino sono state oltre 4.200, come detto in aumento di quasi il 22% rispetto all’anno precedente. Si tratta di attività di segretariato sociale, sostegno alimentare, percorsi di inclusione sociale e di facilitazione digitale.
In generale, le attività offerte nelle case del quartiere torinesi da settembre 2023 ad agosto 2024 sono state 2.188, per un totale di 103.958 ore, con 199.340 partecipanti e 580.434 passaggi. Le attività dello scorso anno comprendono azioni di inclusione sociale (il 19,4% del monte ore), di educazione e di tutela dell’ambiente (19,3%), attività artistiche e culturali (17,3%), di aggregazione ludico-ricreativa (12,2%), servizi informativi e aiuto da sportelli (9,5%), servizio riguardanti la salute e il benessere (8,1%). Un 4,6% delle ore totali, infine, è rappresentato da attività di aggregazione autonoma dei cittadini stessi.
I servizi offerti dalle case di quartiere nel 2024 sono stati per la maggior parte gratuiti (66%). Ai Bagni pubblici di Barriera, in particolare, le attività gratuite raggiungono la percentuale dell’86%. Tra i servizi “a bassa soglia”, i servizi doccia e bangi pubblici hanno registrato 4.287 utenti stabili durante l’anno.
Da lato di chi opera nelle case di quartiere, i lavoratori sono in totale 124, il 36,2% in più di quanti erano impiegati nel 2022, anno dell’ultima Valutazione di impatto sociale. La maggioranza sono donne (62,9%) e hanno tra i 31 e i 40 anni (33,1%). Dal punto di vista contrattuale, sono assunti a tempo indeterminato il 40,3%, mentre il 16,9% ha un contratto a tempo determinato. I restanti sono consulenti e collaboratori (17,7%), persone che svolgono un tirocinio (12,9%), personale in distacco (7,3%) e in apprendistato (1,6%).
Il report segnala infine un aumento dei partner che aderiscono alla rete delle case di quartiere: 1.017 nel 2024, di cui 47% sono enti del terzo settore.