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Caruana Galizia: “C’era un blog nato per molestare mia madre”

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”C’era un blog nato per molestare mia madre, lo aveva creato un funzionario governativo” a dirlo è Paul Caruana Galizia, uno dei tre figli di Daphne Caruana Galizia, giornalista maltese uccisa nel 2017. “L’effetto su di lei – continua Galizia – è stato davvero serio”.

Il giornalista, insieme alla scrittrice Jane Mantinson, è intervenuto al festival internazionale del giornalismo di Perugia per ricordare la madre in un evento dedicato al giornalismo e al suo rapporto con la giustizia.

“Nell’aprile 2018 – aggiunge Galizia – abbiamo appreso che due giornalisti del Guardian che avevamo incontrato l’anno prima hanno creato un consorzio chiamato Daphne Project. Così hanno iniziato a pubblicare storie, e una riguardava un accordo di privatizzazione dell’energia su cui mia madre stava indagando. Quel giro di reportage rivelò la proprietà di una società off-shore chiamata Black 17” ha detto.

”Mia madre già aveva cercato di scoprire chi fosse il proprietario di questa società prima dell’attentato. Nel novembre 2019, il proprietario di quella società venne arrestato con l’accusa di aver commissionato il suo omicidio. Tre sicari si sono dichiarati colpevoli, un quarto ha ottenuto la grazia in cambio di informazioni”.

”Quattro anni che aspettiamo il processo a Fenech”

”Il suo ruolo è fondamentale nell’ottenere le prove sul coinvolgimento dell’imprenditore maltese Yorgen Fenech, che viene arrestato, ma sono quattro anni che aspettiamo il suo processo”. Ciononostante, il giornalista dice che secondo lui, dopo la morte della madre, “le cose sono migliorate. La gente riconosce che queste società off-shore sono veramente tossiche”.

Inoltre, Galizia ricorda la nascita del blog Walton, fondato dalla madre nel 2008: “Man mano che il suo pubblico cresceva è diventata un bersaglio. È significativo che sia stata uccisa lei, una giornalista, piuttosto che un avvocato o un giudice”.

Conclude parlando dell’eredità lasciata dalla giornalista: “Ci sono sempre veglie mensili in sua memoria. E nell’anniversario della sua morte c’è sempre una specie di protesta. Questo è il tipo di cambiamento che ci si aspetterebbe”.

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