“Nonostante i fatti di cronaca preoccupino sono ottimista per il presente e per il futuro. Auspico che i giovani abbiano coscienza degli sforzi e del sangue versato per la libertà da donne e uomini come Tina Anselmi”. Con queste parole Carla Nespolo, presidente nazionale Anpi, ha voluto ricordare Tina Anselmi attraverso il libro La Gabriella in bicicletta. La mia Resistenza raccontata ai ragazzi che narra la sua esperienza di staffetta partigiana. Presso la Sala Atlantide del Salone del Libro c’era anche Bruno Gambarotta, presidente dell’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza: “Tina Anselmi è cresciuta fin da giovanissima in un ambiente pienamente antifascista. Il padre e la madre erano iscritti al partito socialista di Giacomo Matteotti. Lei, nata nel 1927 a Castelfranco Veneto, a sedici anni diventa staffetta partigiana ma non lo dice in casa per evitare ulteriori preoccupazioni. Ogni mattina prima di andare a scuola percorre chilometri e chilometri in bicicletta. Conosce i rischi e i pericoli inimmaginabili della Resistenza: a Bassano assiste all’impiccagione di 43 partigiani tra cui il fratello della sua compagna di banco”.
Staffetta partigiana da ragazza, impegnata per i diritti per il resto della vita. Dopo la seconda guerra mondiale si laurea in lettere, diventa insegnante e si iscrive alla Democrazia Cristiana. “Porterà avanti le sue battaglie prima da sottosegretario e poi da ministro, sempre all’interno di esecutivi presieduti da Andreotti, non proprio il più antifascista degli uomini politici italiani” ricorda Gambarotta. Nei suoi anni al governo nasceranno moltissime iniziative che ancora oggi sono alla base dei nostri diritti, come la parità di salario tra uomo e donna quando era al Dicastero del lavoro e il Servizio Sanitario Nazionale alla Salute.
“Fu un’altra grande donna come Nilde Iotti a proporla come ministro. Una lungimiranza che le nuove generazioni possono avere solo studiando e approfondendo. Per capire la contemporaneità e immaginare il futuro bisogna comprendere da dove veniamo. Per questo, a maggior ragione qui e in questo periodo, ribadisco che noi con il pensiero fascista non possiamo e non dobbiamo confrontarci”. Parole che infervorano la sala quelle di Carla Nespolo. E proprio in quel momento giunge in sala Christian Raimo, scrittore ed ex consulente di Nicola Lagioia per l’organizzazione del Salone, dimessosi dopo le polemiche per il caso dell’editore Altaforte. “Impegnatevi e fate politica” dice ai tanti giovani presenti, “solo attraverso la cultura, la militanza e l’esempio di persone come Tina Anselmi possiamo evitare di convivere con associazioni nostalgiche di un passato ignobile”.