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I “capolavori” dello sport secondo Mauro Berruto

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Che cos’è un capolavoro? Per un allenatore è la capacità di tradurre una potenzialità in una prestazione. Nella presentazione del suo ultimo libro, Capolavori, l’ex commissario tecnico della Nazionale di volley Mauro Berruto allarga lo sguardo verso cosa sta dietro il riconoscimento di un’impresa straordinaria: “Saper trovare se stessi altrove, negli altri, nelle differenze”. Berruto comincia il suo dialogo con il giornalista Darwin Pastorin con una citazione dell’elogio dell’impurezza, tratto dal racconto “Zinco” di Primo Levi: “Ci tengo a ribadire il valore della diversità e a dichiarare da che parte sto, soprattutto ora e qui, con quello che è successo in questi giorni”.

Nella sua carriera, Berruto ha vissuto esperienze in realtà diverse, dalle squadre di club alle Nazionali, dall’Italia alla Grecia fino alla Finlandia.

Oggi è direttore tecnico della Federazione italiana di tiro con l’arco. Il suo Capolavori poggia su un assunto fondamentale: nella vita è necessario saper fare le cose bene e assumersene la responsabilità, ma questo per chiunque ambisca all’eccellenza non basta. Occorre saperlo fare quando è difficile. Il momento più difficile della vita di Berruto ha una data precisa: 29 luglio 2015, il giorno in cui dà le dimissioni da ct della Nazionale, un anno prima delle Olimpiadi di Rio de Janeiro: “Se uno fa l’allenatore deve sapere che ci sono momenti in cui occorre prendere decisioni anche in solitudine. Dopo aver deciso di rimandare a casa dalla World League quattro giocatori che avevano violato le regole, mi sono ritrovato da solo. Mi piace comunque pensare che il mio lavoro sia stato utile per i successi che quella squadra ha poi ottenuto”.

Il suo libro non parla solo di prodezze sportive: il secondo goal di Diego Maradona ai Mondiali contro l’Inghilterra viene accostato a un’opera di Michelangelo, le medaglie di Jury Chechi alle Olimpiadi possono trovare punti in comune con un dipinto di William Turner. Nello sport, nell’arte, nella vita, ciò che favorisce la realizzazione di un capolavoro, secondo Berruto, è l’egoismo di gruppo: “Un ossimoro che si compone quando il singolo ritiene se stesso fondamentale per il successo finale. È una straordinaria necessità al giorno d’oggi. La bellezza del sentirsi squadra va allargata al nostro vivere da cittadini”.

LUCA PARENA