Il Pala Tazzoli è andato sold out per l’attesissima finale tra Canada e Slovacchia, che mercoledì sera si sono giocate la medaglia d’oro e il primo posto nel torneo di hockey dei Fisu Winter Games 2025. La partita è apparsa da subito molto equilibrata, con la Slovacchia che ha risposto colpo su colpo al perfetto attacco canadese. Le due squadre si equivalgono senza che nessuna delle due riesca a portarsi in vantaggio, fino quasi alla fine del periodo: sul cronometro è rimasto soltanto un secondo quando il Canada riesce a penetrare la difesa slovacca e a segnare il goal del 1-0.
Una splendida prestazione del portiere Patrik Andrisik compensa le difficoltà della Slovacchia, che nel secondo periodo inizia a soffrire l’abilità dei giocatori canadesi. A 13 minuti dallo scadere la seconda rete del Canada sembra far scattare qualcosa nella testa dei giocatori slovacchi, che aumentano ritmo e intensità: a 5 minuti dal termine del periodo i ragazzi di coach Ivan Fenes segnano sfruttando bene la superiorità numerica, e accorciano le distanze sul 2-1.
Nel terzo periodo la tensione è altissima: le parate di Andrisik continuano a evitare il peggio per la Slovacchia, mentre i canadesi mettono in mostra tutta la fisicità e la fluidità del proprio hockey. Quando ormai manca meno di un minuto alla fine, a chiudere definitivamente la partita arriva il goal di Jack Duff, capitano del Canada. Ai tentativi disperati di rimonta della squadra slovacca si affianca un piccolo siparietto antisportivo: a due secondi dal termine scoppia una rissa in campo, che porta all’espulsione di due giocatori per squadra.
Calmati gli animi, la sirena decreta la fine del match, e il ghiaccio si riempie di caschi e bastoni lanciati dai canadesi festosi. Oro per il Canada, che con il 3-1 finale ripete il successo dei Fisu Winter Games 2023, mentre la Slovacchia chiude un ottimo torneo con la medaglia d’argento.
Una fantastica prestazione durante tutta la competizione da parte della squadra capitanata da Duff, che ha commentato così il risultato: “è tutto incredibile. Venire qui, giocare questo torneo e vincerlo, è stato tutto fantastico. Devo ringraziare soprattutto i moltissimi fan che sono venuti a fare il tifo per noi in queste settimane, è stato davvero d’aiuto averli con noi. Sì, ci sono state delle tensioni, ma fanno parte del gioco”, e sul suo futuro aggiunge “cerco di bilanciare al meglio studio e sport dando il massimo in entrambi i campi. Voglio terminare i miei studi di biologia, ma l’obbiettivo principale rimane quello di diventare un giocatore professionista. La Nhl è il mio sogno, ma anche giocare in Europa sarebbe fantastico.”

Seconda sconfitta di fila per gli Usa, il bronzo va all’Ucraina
Ad affrontarsi per la medaglia di bronzo c’erano invece le squadre dell’Ucraina e degli Stati Uniti. I giocatori ucraini mostrano fin da subito tutta la propria energia, desiderosi di rifarsi contro la squadra che li aveva battuti per 5-1 nella fase a gironi. A un minuto e mezzo dall’inizio della partita, arriva il primo goal ucraino: ma gli americani non si lasciano abbattere, e dopo un altro minuto di gioco trovano la rete del pareggio. A 12 minuti dalla fine del periodo, arriva il sorpasso ucraino con il goal di Nikita Kruhliakov, che taglia momentaneamente le gambe ai giocatori statunitensi. Il primo periodo si chiude con gli americani incapaci di segnare nonostante la superiorità numerica, e le squadre tornano negli spogliatoi sul punteggio di 2-1.
Il secondo periodo inizia sulla stessa linea su cui era finito il primo: il team Usa attacca tanto, ma ai giocatori sembra mancare la lucidità necessaria per concludere. A sbloccare il risultato ci pensa la squadra ucraina, che segna un altro goal portandosi sul 3-1. Finalmente, a sette minuti dal termine del periodo, arriva il secondo goal Usa, e i giocatori americani ritrovano la propria grinta. Grinta che, però, non basta a contenere gli ucraini: un fallo di troppo nei minuti finali condanna gli Stati Uniti a giocare in inferiorità numerica, facilitando il raddoppio dell’Ucraina che chiude il periodo con il goal del 4-2, di nuovo a firma Kruhliakov.
La sofferenza americana continua nel terzo periodo: meno di due minuti di gioco, ed ecco che arriva il quinto goal ucraino. La tensione tra i giocatori sale progressivamente, con gli arbitri che più volte intervengono a dividerli. A sedici minuti dalla fine gli Stati Uniti trovano il goal del 5-3, e sembrano in parte riconquistare fiducia nelle proprie capacità, mettendo in scena un attacco serrato che comunque non è abbastanza per penetrare la difesa ucraina. La partita è di fatto chiusa quando, a 30 secondi dallo scadere del cronometro, un contatto più violento del necessario fa esplodere definitivamente la tensione: alla fine, sono ben tre i giocatori americani espulsi. Medaglia di bronzo per l’Ucraina, dunque, mentre gli Stati Uniti, che solo due anni fa avevano vinto l’argento, tornano a casa a mani vuote.
“Eravamo molto eccitati all’idea di giocare questo torneo e di poter affrontare tutte queste ottime squadre. Ovviamente avremmo voluto giocare la finale, non ce l’abbiamo fatta ma non ci siamo arresi. Gli Stati Uniti sono una buona squadra ma sapevamo di poterli battere”, ha dichiarato il capitano dell’Ucraina, Hlib Krivoshapkin, “ora voglio dedicare questa vittoria a tutti gli uomini e le donne che stanno combattendo per difendere le nostre vite e la nostra patria. Tutto quello che abbiamo fatto lo dedichiamo a loro, è solo grazie al loro sacrificio se abbiamo avuto l’opportunità di giocare questo torneo”.
A discapito delle scaramucce sul ghiaccio, dopo la fine della partita le due squadre hanno condiviso un momento di riconciliazione, pregando tutti insieme abbracciati a centrocampo.
