A piedi dalle Capanne di Cosola, alle pendici del monte Ebro, nell’ultima propaggine sudorientale del Piemonte, fino a Roccaverano, nell’Astigiano, tra la vegetazione rada dei calanchi fatta di ginestra odorosa e i fiori della ventaglina di Montpellier. È il Cammino del PiemonteSud, primo tratto del Sentiero verde dei parchi piemontesi, che, in prospettiva, ha l’ambizioso obiettivo di collegare tutte le Aree protette del Piemonte, dalle montagne ai parchi lacustri e fluviali.
Già il primo tratto dle cammino, presentato nella Sala Trasparenza del Grattacielo della Reguone, consta di 240 km di sentieri divisi in 19 tappe percorribili a piedi, di cui 5 affrontabili anche in mountain bike. Tre le aree protette interessate, 7 i siti comunitari della rete Natura 2000, dalla dorsale del monte Ebro alla val Borbera, fino alle Langhe di Spigno Monferrato. Due gli ecomusei toccati dal percorso, entrambi nell’Appennino piemontese, la Cascina Moglioni e l’Ecomuseo dei Sette ricordi.
In mezzo, 30 comuni e 6 unioni montane in cui gli escursionisti potranno fare tappa, alla scoperta anche dell’enogastronomia locale, che in quelle terre conta su prodotti come il Monteboro e la robiola di Roccaverano, ma anche i vini bianchi come il Gavi e il Timorasso.
Un investimento che, per il vice presidente della Regione Fabio Carosso, risponde alla volontà di promuovere un “turismo lento, consapevole e sostenibile, all’aria aperta, a contatto con la natura e alla scoperta di luoghi nascosti”. Che, per il presidente dell’ente di gestione delle Aree protette dell’Appennino Piemontese Danilo Repetto, “sono luoghi di salvaguardia della biodiversità; ma anche fornitori di servizi ecosistemi per il nostro benessere”.