“Su Torino abbiamo evidenza di un sacco di casi di sfruttamento nel lavoro agricolo, sino anche alla riduzione alla schiavitù”. Lo ha detto la segretaria della Flai Cgil di Torino, Lara Calvani, al presidio organizzato questa mattina dalla Federazione lavoratori dell’agroindustria davanti alla prefettura di Torino. Un’iniziativa che è parte di una mattinata di mobilitazione promossa dalla Flai nazionale davanti alle prefetture di tutta Italia. “Dai campi al voto” è il titolo della manifestazione, organizzata per promuovere la partecipazione ai referendum dell’8 e 9 giugno e per chiedere alle istituzioni di “impegnarsi ad applicare le norme per prevenire sfruttamento e lavoro nero nell’agroalimentare”.
Casi che si riscontrano anche in Piemonte e nel Torinese: “Sono cinque anni che chiedo formale attivazione alla Questura, all’Inps e a tutti gli enti preposti la formale attivazione della cabina di regia del lavoro agricolo di qualità e del tavolo territoriale, ma non mi hanno mai risposto”, spiega la segretaria Calvani al presidio a cui hanno partecipato decine di delegati regionali della Flai. “Per cui a mali estremi, estremi medi, facciamo un presidio regionale. Nella regione il tavolo è aperto nelle province di Cuneo e Asti, intendiamo chiedere che venga attivato perché a Torino abbiamo avuto evidenza negli anni di tanti casi di sfruttamento”.

I casi riguardano il lavoro nei campi ma anche l’allevamento: “Ci lavora quasi sempre di origine pakistana o indiana che viene, come tutti gli altri, sfruttato. A noi quel tavolo sarebbe molto utile – aggiunge Calvani -, perché quanto meno ci darebbe la possibilità di mettere insieme tutti gli enti preposti per ragionare su quali azioni mettere in campo per ridurre lo sfruttamento di questi lavoratori e soprattutto per dare finalmente attuazione alla legge 199 per il contrasto al caporalato e attivare dei percorsi sia per trovare alloggi e abitazioni idonee sia per la gestione del trasporto, perché se noi avessimo un trasporto che in qualche modo accompagna i lavoratori probabilmente avremmo meno caporali che utilizzano questo per agganciare i lavoratori”.
I partecipanti al presidio sono stati poi accolti in prefettura per un incontro: “Siamo stati ascoltati da una funzionari in sostituzione del prefetto, che ha però ascoltato con attenzione le nostre istanze – spiega il segretario regionale della Flai Cgil, Denis Vayr -. L’abbiamo messa al corrente anche dei casi di sfruttamento. Ha ascoltato e ci ha promesso che consegnerà le nostre istanze al prefetto. Se effettivamente si darà seguito, siamo soddisfatti della mattinata”.