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Eventi e polemiche: Torino guarda al 2018

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Per il 2018 il calendario di eventi della Città di Torino sarà pieno di date e soddisferà gli interessi di tutti. Almeno questo è quanto promesso dall’amministrazione nella conferenza stampa di presentazione, che si è tenuta martedì 28 novembre nella Sala delle colonne di Palazzo civico.

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Presentazione per Chiara Appendino e Alberto Sacco

La sindaca Chiara Appendino ha parlato di “Una programmazione ricca e studiata, per la quale si è cercato di fare rete e di moltiplicare le forze di organizzazione e comunicazione”. “Torino rimane votata agli eventi – ha proseguito la sindaca – e propone un’offerta culturale, enogastronomica e sportiva che sia coinvolgente per turisti e cittadini”.

“Dei 230 eventi messi in calendario, però, molti non sono organizzati direttamente dal Comune, ma da associazioni organizzazioni sul territorio –  fa notare dall’opposizione Chiara Foglietta, vice capogruppo del Partito Democratico -. Mi viene in mente la “Trans Freedom March”, il corteo per i diritti LGBTQI, che è soltanto patrocinato dal Comune, ma è finito nel calderone del programma di Torino Eventi”.

Inevitabile, alla presentazione del programma, parlare della stretta attualità. Nella lista, il grande assente è di nuovo il tormentato “Cioccolatò“, diventato simbolo dei tagli alla cultura dell’amministrazione corrente.

Il protagonista di CioccolaTò
Quando rivedremo Cioccolatò?

Non si farà nemmeno “Aspettando Cioccolatò“, che in tempi recenti aveva salvato le apparenze. O forse sì: “Verso marzo, aprile si dovrebbe sapere qualcosa sul ritorno di Cioccolatò – precisa Alberto Sacco, assessore comunale al commercio – ma con una formula diversa, più fiera dell’artigianato e meno mercato, con l’allargamento ai maestri pasticceri della tradizione torinese. Stiamo studiando la situazione, per preparare il bando”. Intanto Sacco dovrà rispondere in Consiglio comunale a un’interpellanza sulla gara d’appalto per Cioccolatò, che quasi sicuramente finirà con una richiesta di danni da parte di una delle società scartate.

In attesa della fiera del cioccolato, si discute per quella dei mercatini di Natale. “Un Natale coi fiocchi” sembra destinato a suscitare polemiche. L’anno scorso l’evento era finito nel caos, tra sgomberi e denunce. Il bando 2017 è stato vinto dalla chiacchierata società “Mercatini di Bolzano”, che di tirolese ha ben poco e che è riconducibile alle stesse persone che da tempo monopolizzano l’organizzazione degli eventi cittadini e che controllano una buona fetta degli esercizi commerciali in centro.

Dietro la società bolzanina ci sarebbe infatti Buongiorno Italia, che aveva organizzato i mercatini nel 2016. Per ora nessun problema: le casette sono state montate e soltanto una parte degli eventi collaterali sarà organizzata dalla società che ha ottenuto l’appalto. “In questo mese e mezzo vigileremo sui mercatini e sulle manifestazioni culturali – rassicura ancora Chiara Foglietta – e verificheremo la regolarità dell’assegnazione dell’appalto, per il quale la società vincitrice ha corso da sola”.

Ulteriore problema il simbolo di “Mercatini di Bolzano”, che ricorda da vicino il monumento

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Somiglianze pericolose

fascista della città trentina: un arco di trionfo che richiama la “M” di Mussolini, con tanto di imitazione del fascio littorio. L’assessore Alberto Sacco, dopo aver inizialmente allontanato da sé le polemiche (“Non sono esperto di fascismo”, ha più volte ribadito), ha lavorato per convincere gli organizzatori a sostituire il logo incriminato, comunque finito in bella mostra su programmi e locandine stampate e distribuite.

In attesa del nuovo capitolo della saga sugli eventi torinesi, qui sotto trovate una selezione di manifestazioni da non perdere il prossimo anno in città.

 

 

DAVID TRANGONI

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