Calendario 2022: l’Arma celebra Regolamento stilato a Torino

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Un calendario per celebrare i 200 anni del primo Regolamento Generale dell’Arma. Ieri, martedì 16 novembre, nella caserma Chiaffredo Bergia di via Santa Croce 4 è stato presentato il nuovo Calendario Storico dell’Arma dei Carabinieri: dodici immagini che raccontano episodi storici riguardanti i militari nell’esercizio delle proprie funzioni in difesa dei valori espressi dal regolamento. Il prodotto è stato realizzato grazie alla penna del giallista e conduttore Carlo Lucarelli che ha narrato le storie e al tratto del maestro Sandro Chia che le ha rappresentate nei suoi dipinti.

A presentare il nuovo calendario il generale Claudio Lunardo, da poco insediatosi alla guida della caserma torinese, il quale sottolinea come ci sia molto di Torino e del Piemonte in questa storia: “Il mese di gennaio è dedicato a un episodio svoltosi a Rivarolo nel 1836 – spiega il generale – all’epoca infuriava l’epidemia di colera e l’unico mezzo per difendersi era la vaccinazione. Già all’epoca esistevano paure e ritrosie e in questo Comune un falegname rifiutava fermamente di vaccinare se stesso e la famiglia, minacciando le persone con le armi. Fu solo grazie all’intervento coraggioso dei carabinieri che l’uomo cambiò idea e accettò l’aiuto offerto”.

Tra le storie narrate anche quella di Chiaffredo Bergia, capitano dell’arma a cui è intitolata la caserma, noto per aver svolto importanti operazioni in borghese in Abruzzo, morto a soli 52 anni di polmonite come il carabiniere più decorato d’Italia.

Il regolamento di cui si celebra il bicentenario fu scritto proprio nella caserma di piazza Carlo Felice e ancora oggi i suoi principi continuano a guidare l’operato dei militari. Il calendario, stampato in un milione e 200mila copie, è stato tradotto in ben nove lingue, tra cui l’arabo e il cinese. Il ricavato della vendita sarà devoluto in opere di beneficenza, come il sostegno all’Opera degli orfani dei caduti dell’Arma. Altri prodotti, come il planning da tavolo, serviranno a finanziare l’ospedale pediatrico Maria Cristina di Palermo.