Un Bruno Vespa più sentimentale. Il suo libro “Luna”, presentato nello spazio Rai del Salone del Libro di Torino, con ospite a sorpresa l’astronauta italiano Paolo Nespoli, racconta i retroscena che stanno dietro la conquista della Luna, a quasi cinquanta anni dalla posa del primo piede sul nostro satellite naturale.
Il 20 luglio 1969 il mondo era incollato ai televisori per seguire l’evento. In Italia la telecronaca fu affidata al celebre giornalista Tito Stagno. In America all’anchorman Walter Cronkite. Bruno Vespa era stato assunto in Rai da appena quaranta giorni e può raccontare il dietro le quinte di quel sogno che si stava realizzando. Lo chiama “lo spettacolo più bello del mondo” e lo confida al pubblico e alla giornalista Monica Maggioni con gli occhi innamorati di chi può farsi portavoce del 51% degli italiani che all’epoca si dichiaravano pronti a sbarcare sulla Luna entro il 2000.
La missione difficile era anche raccontare quell’accadimento. La collega Oriana Fallaci disse che ci sarebbe voluto Omero per narrare l’epopea della missione Apollo 11. “Avevamo difficoltà a trovare le parole”, ricorda Vespa che dedica l’ultimo capitolo a tutte le suggestioni letterarie legate alla Luna.
“Quando scrivo i libri io parto da zero – rivela il conduttore Vespa –. Così vengono fuori gli inediti, per raccontare cosa c’è dietro un grande avvenimento”. Per esempio non tutti sanno che non esiste una foto di Neil Armstrong sulla Luna. C’è solo un suo riflesso sul casco di Buzz Aldrin.
Un Bruno Vespa romantico e inedito: se deve scegliere il suo preferito tra gli astronauti però, si schiera dalla parte del russo Jurij Gagarin, il primo uomo a volare nello spazio nel 1961. Il coraggioso Gagarin che voleva prendere il posto di Vladimir Komarov, il primo uomo a morire in una missione spaziale. “Jurj sapeva che Komarov andava a morire e che ben duecentotre apparecchi della navicella spaziale erano a rischio. Chiese di sostituirlo sacrificandosi. Ma non gli fu consentito”.
Bruno Vespa ammira Gagarin che esulta con un “Mamma mia” davanti ai rivali americani che conquistano lo spazio. “Armstrong non disse niente, cominciava con freddezza a calcolare i gradi”.
Il prossimo passo è la conquista del pianeta rosso, Marte. “Presto torneremo sulla Luna – assicura Vespa – ma sarà solo una tappa, una settimana bianca prima del grande viaggio verso Marte”.