Al Poli la sostenibilità è di moda: tutti vogliono la borraccia personalizzata, che ha già consentito un notevole beneficio per l’ambiente. “Dal primo di ottobre, data zero da cui si è iniziato il conteggio, sono stati complessivamente erogati circa 170 mila litri d’acqua: un calcolo che riusciamo a monitorare grazie a un pulsante di cui sono dotate le nostre fontanelle. Questo dato è pari a 304mila bottigliette riempibili: un risparmio di plastica quantificabile in circa quattro tonnellate”, dice la prorettrice e coordinatore del Green team office Patrizia Lombardi.
Dai calcoli del Politecnico la riduzione in termini di emissioni di anidride carbonica, equivalente alle bottigliette sostituite, è di 17,7 tonnellate, mentre i chilometri evitati per il trasporto in relazione alle emissioni medie del parco di autovetture italiano (dati Ispra; Annuario dei dati ambientali – 2017, Trasporti; Tabella 4.42: Emissioni specifiche medie di CO2 in Italia delle autovetture su strada, rif. 2015) sono 118mila: come 2,9 giri intorno al mondo.
“La borraccia piace perché è un bell’oggetto, frutto di un’efficace valutazione iniziale per selezionare il migliore offerente. Abbiamo prestato attenzione anche alle garanzie sanitarie e strutturali, analizzate dal Dipartimento di Scienze applicata e tecnologia; inoltre l’aspetto è stato personalizzato dagli studenti e ricercatori del Dipartimento di Architettura e design. Ma la cosa importante è che il progetto è diventato un simbolo iconico delle nostre politiche di sostenibilità”, spiega la docente.
L’iniziativa #MyPolitoBottle non è conclusa: è infatti in corso una campagna di comunicazione sul tema della riduzione della plastica. Inoltre, per quanto riguarda le borracce e altri contenitori, il Politecnico si sta attrezzando per dotarsi di spazi interni per il lavaggio: “L’idea è di per arrivare a eliminare completamente tutti i tipi di bicchieri monouso, anche se questi sono già stati sostituiti con un tipo biodegradabile di carta. L’obiettivo di diventare un campus libero dalla plastica però non si esaurisce qui: lavoriamo spesso con gruppi di studenti, e uno attualmente sta dedicando la sua attenzione proprio al tema delle plastiche”, dichiara la prorettrice.
Punto di riferimento per i progetti del Politecnico sono i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030, che vanno dalla sconfitta della povertà e della fame alla salute e al benessere, dall’istruzione di qualità alla riduzione delle disuguaglianze, fino alla lotta al cambiamento climatico. Agli studenti e ai dipendenti che hanno ricevuto le borracce è stato somministrato un questionario sui cosiddetti Sustainable Development Goals (Sdg) concordati dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, per capire se siano conosciuti. A queste finalità fa riferimento anche il piano strategico #PoliTo4Impact.
Il 6 giugno si conclude il Festival dello sviluppo sostenibile, che coinvolge tutti gli atenei italiani impegnati sui fronti della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale; l’iniziativa è promossa dall’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile e dalla Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile (Rus), di cui Lombardi, nell’ambito della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, è presidente.
Sia il Green team office del Politecnico che UniToGo, il Green Office dell’Università, fanno parte del sistema che raccoglie al momento l’80% degli atenei italiani: “Come Politecnico coordiniamo i tavoli di lavoro su economia circolare, mobilità, energia, alimentazione, educazione e cambiamento climatico. Le università non sono attori che guardano il cambiamento, ma lo promuovono: si ritengono in dovere per le loro comunità di essere non solo un modello, ma anche promotori delle buone pratiche e del cambiamento necessario nella nostra società. Gli atenei vogliono possono e devono dire la propria in questo ambito», conclude Lombardi.
Se gli atenei scendono in campo per la sostenibilità, l’ambiente ringrazia.