È un bilancio positivo quello che Gianmaria Ajani traccia alla fine del suo mandato. Dopo sei anni Ajani lascerà il testimone a Stefano Geuna che inizierà il suo incarico a inizio ottobre. “Abbiamo migliorato ancora di più gli indici già positivi che avevamo trovato, c’è stato un aumento degli studenti, abbiamo potenziato la nostra capacità di attrarre finanziamenti e abbiamo ricominciato a assumere”.
Ajani è soddisfatto del lavoro fatto e non rimpiange il “mandato unico” frutto della riforma Gelmini. “Con i due mandati si perderebbe tempo prezioso a organizzare la propria rielezione. Della riforma Gelmini trovo positivo il tema della valutazione degli Atenei ma non la precarizzazione del personale”. Tra i pochi rimpianti quello di non essere riuscito a trasformare la Cavallerizza nel polo culturale che merita. Ajani tornerà alla ricerca ma non esclude un futuro in politica. “Ho imparato a lavorare sulle politiche urbane e a progettare interventi sul medio e lungo periodo. La politica veloce dei tweet non mi piace”. E se fosse un impegno come sindaco? “Lo valuterei”.
