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Biennale Democrazia 2019: dal 27 al 31 marzo si parlerà di Visibili Invisibili

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Uno sguardo che colga le sfaccettature invisibili della nostra società, della nostra città. Un filo invisibile che tesse relazioni non convenzionali. La cultura protagonista della Biennale Democrazia, giunta quest’anno alla sesta edizione mira proprio a questo. La manifestazione, che si terrà a Torino dal 27 al 31 marzo, ha come tematica il Visibile Invisibile ed intende soffermarsi sulle contraddizioni di una società alla ricerca di visibilità, in cui, tuttavia, esiste una gamma di coni d’ombra sempre più variegata. Si intende svelare ciò che resta nascosto ai più in una società veloce e “trasparente” sempre in maggiore evoluzione, ed interpretare ciò che si guarda, non solo ciò che si vede. Si parlerà dei rapporti tra centri e periferie, di culture nascoste, di forme artistiche e musicali meno conosciute, del potere invisibile coperto dal velo della segretezza del web.

I filoni, legati al mondo del Visibile Invisibile, sono principalmente quattro:  Luci e ombre; La società̀ della trasparenza; Legami invisibili; Dal tramonto all’alba. Il programma dell’edizione 2019 è stato presentato oggi 5 marzo al Teatro Regio di Torino, erano presenti il presidente Gustavo Zagrebelsky, il curatore scientifico Gabriele Magnin, la sindaca Chiara Appendino e i rappresentanti dei partner della manifestazione, tra cui  Intesa Sanpaolo ed Eni, Compagnia di San Paolo e Fondazione Crt.

133 appuntamenti, 251 relatori da tutto il mondo per riflettere su tematiche che spaziano dalla politica all’arte, dalla filosofia al diritto, dall’economia all’architettura, dalla scienza allo sport.  La manifestazione, realizzata dalla Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del ‘900, vedrà il susseguirsi di spettacoli teatrali, dibattiti e iniziative che coinvolgeranno per la prima volta il complesso delle Ogr di Torino e Nuvola Lavazza nel quartiere Aurora.

In questa edizione Biennale Democrazia ha voluto dare spazio a tutto il territorio attraverso la collaborazione con 80 soggetti locali, mantenendo quella con i partner storici, ed allargandola per la prima volta al Politecnico di Torino, alla provincia di Cuneo e al Campus universitario Luigi Einaudi, sede di diversi dibattiti.

La novità più significativa di quest’anno è il coinvolgimento di un quartiere periferico ancora parzialmente lontano dagli sguardi dei torinesi: il quartiere Aurora. Con la nascita del progetto Welcome Aurora si intende valorizzare dal punto di vista culturale e far conoscere ai partecipanti della kermesse i luoghi del quartiere, dalla Nuvola Lavazza a San Pietro in Vincoli fino al Giardino Alimonda, attraverso laboratori, proiezioni cinematografiche e il percorso “Cibo, Racconti e Caffè”.

VALERIA TUBEROSI