Una mostra dove i visitatori sono soggetto di studio. La biblioteca Archimede di Settimo Torinese ospiterà fino al 17 marzo “Supercharged by AI. Synthetic and out of control”, una rassegna dedicata all’intelligenza artificiale e al suo impatto nel mondo dell’informazione. L’iniziativa si svolge nel contesto del progetto Sapere Digitale – Educazione civica digitale in biblioteca, promosso da Fondazione Esperienze di Cultura Metropolitana e Biblioteca Civica Multimediale Archimede di Settimo Torinese e sostenuto da Compagnia di San Paolo.
A partire dall’11 febbraio e fino a venerdì 15 i visitatori disponibili a partecipare verranno osservati durante la loro interazione con i materiali della mostra, con la richiesta di verbalizzare i loro pensieri. La rilevazione è svolta dal DensityDesign Lab, laboratorio di ricerca presso il Dipartimento di Design del Politecnico di Milano.
DensityDesign Lab, insieme Tactical Tech, ha prodotto gli artefatti della mostra: tre poster e due libri. Elena Aversa, information designer del Polimi, in questi giorni si trova a Settimo Torinese insieme alla collega Ángeles Briones per valutare se le componenti della mostra sono efficaci nel fare acquisire ai visitatori qualche conoscenza sul tema dell’intelligenza artificiale. “La valutazione si basa su tre metodologie – spiega Aversa – e la prima viene applicata a tutte le biblioteche in Italia e all’estero che stanno partecipando all’iniziativa, nella forma dei questionari online”. Le domande sono accessibili attraverso un qr code e vengono proposte sia all’inizio che alla fine dalla mostra.
Le altre due metodologie “sono state pensate per essere proposte solo nella biblioteca di Settimo, si tratta di un caso studio unico”. La prima è l’osservazione partecipata, dove “i visitatori devono raccontarci cosa stanno guardando, seguendo il think aloud protocol”: in questo modo è possibile definire i processi cognitivi dietro alla lettura dei poster. La seconda fase prende in considerazione un sottogruppo di massimo 12 persone. Il primo marzo parteciperanno a un focus group organizzato in due sessioni. “Cercheremo di ridisegnare insieme la mostra, in modo da cogliere quali elementi si siano sedimentati nella memoria a distanza di due settimane”, racconta Aversa. Il processo si concluderà con un giro di interviste e “trattandosi di una metodologia innovativa, la speranza è che i risultati vengano pubblicati in un articolo scientifico”.
Nelle altre biblioteche le valutazioni sono ancora in corso e “sarà interessante poter comparare ciò che succede nelle biblioteche italiane e in quelle europee. L’Italia, tra l’altro, è l’unica nazione che partecipa con più di cinque biblioteche”.