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Bardonecchia, mondiali di canicross tra inclusività e sviluppo

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Bardonecchia si riconferma capitale dello sport all’aria aperta: dal 18 al 20 ottobre il centro della Val di Susa ospiterà i campionati mondiali di canicross, il più grande evento cinofilo monodisciplinare mai svolto in Italia. Dopo gli europei di Santa Maria Maggiore (VB) del 2017, il Piemonte si prepara per accogliere la kermesse iridata organizzata dalla International Canicross Federation che coinvolgerà più di 600 atleti provenienti da 30 nazioni e tre continenti. Tra le novità più rilevanti, l’introduzione di categorie dedicate esclusivamente agli atleti con disabilità e agli under, suddivisi per fasce d’età.

Un’occasione importante per il territorio di Bardonecchia: “Previsto un sold out di tre giorni nelle strutture alberghiere”, ha sottolineato il responsabile nazionale canicross, Franco Quercia. A fargli eco il vicesindaco della città ospitante, Vittorio Montabone: “Abbiamo individuato 450 posti camper e 1500 alloggi, superando i problemi legati al fatto che parti dei tracciato fossero state interessate dall’alluvione della scorsa estate: è una sfida che abbiamo accolto molto volentieri perché tutta la nostra comunità ha a cuore il rapporto tra sport, ambiente e animali”.

Canicross, un sport giovane e per tutti

I campionati mondiali rappresentano una vetrina importante per uno sport molto giovane, nato nel 2011 grazie al supporto del Csen – Centro sportivo educativo nazionale. “Il settore cinofilo è una chicca del nostro sistema sportivo, con 16 discipline e 800 tecnici”, ha detto il presidente della sezione torinese, Mario Picco. Nel canicross i corridori gareggiano legati tramite una cintura elastica collegata alla pettorina del cane, strutturata in maniera tale da attutire al massimo l’impatto sul suo organismo. Ad oggi in Italia si contano 10 club e 400 atleti di canicross, con ben 5 medaglie conquistate nell’ultimo campionato mondiale. Questa disciplina è l’unica nel campo degli sport cinotecnici in Italia a prevedere una visita medica pregara, anziché il giorno prima. “Lo abbiamo voluto fortemente fin dall’inizio”, ha ricordato Quercia.

A simboleggiare l’inclusività che questa disciplina si prefigge come elemento fondamentale, l’edizione 2024 vedrà la presenza della categoria adapted, dedicata a atleti con disabilità che concorreranno all’assegnazione del titolo mondiale, oltre a due categorie under (suddivise nella fascia 7-14 anni e 14-18 anni). Altro elemento rilevante sarà il coinvolgimento delle scuole superiori della Valle, con studenti e studentesse che prenderanno parte attiva all’organizzazione dell’evento in veste di volontari, con l’intento di replicare seppur in minima parte l’impatto decisamente più ampio avuto dalle Olimpiadi invernali di Torino nel 2006. Un primo, decisivo passo in avvicinamento ai mondiali si avrà i prossimi 4 e 5 maggio, quando i delegati dei Paesi che prenderanno parte ai mondiali si incontreranno proprio a Bardonecchia per un sopralluogo ufficiale.

Nuove discipline contro l’abbandono sportivo

“Il canicross è uno sport che non tutti conoscono, lo sappiamo, ma siamo consapevoli anche che il mondo stia cambiando: gli sport principali stanno perdendo forza mentre si affermano nuove discipline non dal fine agonistico, bensì esperenziale”. A dirlo è Gianluca Carcangiu, presidente dello Csen Piemonte, che ha poi affrontato il delicato tema dell’abbandono della pratica sportiva: “In Piemonte contiamo 1.200 associazioni sportive affiliate Cnes, ma registriamo un enorme buco sui 15enni che smettono di fare attività sportiva. Il canicross e tante altre discipline oggi minori o comunque nate da poco possono rappresentare un elemento decisivo per salvere i ragazzi dalla disaffezione per lo sport”.

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