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Al via il Balon Mundial: assenti Israele e Palestina, presente una squadra russa-ucraina

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Il calcio come vettore di un cambiamento sociale, oltre i minuti del gioco. Con questa prospettiva torna per la diciassettesima edizione il Balon Mundial, il Mondiale per migranti di Torino. “La storia del Balon Mundial accompagna e racconta una crescita culturale di cui andare fieri. Si tratta di un grande evento, al pari delle Atp”, racconta l’assessore allo Sport, Turismo e Grandi Eventi Domenico Carretta. Saranno 38 le nazionalità rappresentate, 34 le squadre, 60 partite e oltre mille tra atleti, atlete e membri dello staff.

Non ci sarà una rappresentanza della Palestina: è una mancanza rispetto all’edizione dello scorso anno. Per “motivi organizzativi” non è stata presentata l’iscrizione della squadra e alcuni calciatori sono confluiti nel gruppo del Libano. Assente anche Israele. Non mancherà invece l’Uspr (Unione Sportiva Parlanti Russo), compostata da giocatori ucraini, russi e kazaki: “Dal 2019, anno della fondazione, il progetto si è ampliato e abbiamo sempre partecipato al Balon Mundial. È un messaggio di pace attraverso lo sport“, spiega Yuri Caridi, rappresentante e centrocampista dell’Uspr. “Siamo un esempio positivo che dimostra come non sia la gente comune a volere la guerra – prosegue Caridi -, quindi non ci sono mai state tensioni tra i componenti del gruppo. Nella squadra facciamo attenzione al punto di vista sportivo, più che umano: non accettiamo persone favorevoli alla guerra”.

Diverse le novità, come uno spazio riservato ai più piccoli. Divisi in due categorie – Minions per i bambini e le bambine tra i 4 e gli 8 anni e Junior per quelli tra i 9 e i 12 – le nuove generazioni potranno sfidarsi nel Mundialito. Fair play, rispetto e inclusione: sono questi i valori messi al centro della competizione, attraverso il metodo educativo sportivo football3.

Dal campo alla tv. La squadra femminile iraniana “Homa” sarà seguita per la realizzazione di un documentario dal titolo “Shane”, diretto da Francesco Cannavà. “Shane in persiano curdo che significa vento, il vento che scuote i capelli delle donne iraniane. Viviamo un momento in cui i principali leader politici vogliono separare i popoli, questo è terribile. Il calcio vuole provare a superare i limiti della geopolitica mondiale”, spiega il regista.

La gara inaugurale andrà in scena domenica 25 maggio presso l’impianto sportivo dell’Asd San Paolo, che ospiterà tutte le gare, sia del calcio a 11 maschile che del calcio a 5 femminile. Le finali saranno il 29 giugno. Negli anni hanno calcato il terreno di gioco del Balon Mundial calciatori come Junior Messias e Emmanuel Gyasi, oggi rispettivamente al Genoa e all’Empoli. L’ultimo in ordine cronologico è stato Assane Sow, lo scorso anno nella squadra senegalese, in questa stagione nel Toro Primavera.

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