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I gruppi consiliari: “Appendino non deve dimettersi, ma riflettere su piazza San Carlo”

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Il mondo politico torinese non pare particolarmente scosso dalla notizia dell’avviso di garanzia ricevuto da Chiara Appendino per i fatti di piazza San Carlo. Il primo cittadino ha commentato la vicenda con un post su Facebook, dove ha ribadito la volontà di collaborare per far luce su quanto è avvenuto lo scorso 3 giugno durante la proiezione di Juventus-Real Madrid, finale di Champions League, e che ha portato alla morte di Erika Pioletti e al ferimento di altre 1526 persone.

Mimmo Carretta condivide la posizione della Appendino ed esprime “piena fiducia nell’operato della Magistratura per fare chiarezza su una vicenda penosissima, un danno d’immagine per la città di Torino”. Il segretario cittadino del Partito Democratico tiene a precisare che, anche in caso di rinvio a giudizio, il suo gruppo non chiederà le dimissioni della sindaca. Chiara Foglietta aggiunge che è importante sapere quale sarà il capo d’accusa, perché se alle lesioni si dovesse aggiungere l’omicidio colposo, la situazione sarebbe più complicata per il primo cittadino. La consigliera piddina conferma che non saranno chieste le dimissioni, ma precisa: “Chiara Appendino dovrà fare delle serie riflessioni sul suo operato, perché tre avvisi di garanzia in 16 mesi di governo della città sono tanti. Un atto di responsabilità a nome dei cittadini sarebbe ben accetto da parte di tutti”.

Garantista anche Osvaldo Napoli: “Se dovesse arrivare il rinvio a giudizio, daremo giudizi solo in ambito politico, dare un giudizio di colpevolezza o innocenza è compito della magistratura”. Il consigliere di Forza Italia, però sottolinea: “Noi, a differenza del Movimento 5 Stelle, non chiediamo le dimissioni davanti a un avviso di garanzia, ma lo facciamo solo per questioni di incapacità amministrative”. Sulla stessa linea Fabrizio Ricca della Lega Nord: “Nessuno si azzardi a chiedere un passo indietro del sindaco Appendino per gli avvisi di garanzia. Noi non siamo come i Cinque Stelle che hanno fatto di cappi e manette i loro manifesti elettorali e mai lo faremo”. Il consigliere leghista si augura, come Chiara Foglietta, un esame di coscienza da parte del primo cittadino: “Chiediamo all’Appendino di prendersi una settimana di pausa per riflettere sul suo futuro. Torino non può permettersi un sindaco a mezzo servizio”.

Coerente con le posizioni espresse nel recente passato Roberto Rosso di Direzione Italia, che chiede un passo indietro: “Avevo invitato dall’inizio il sindaco a dimettersi e che fosse rimosto il questore Sanna. Sono loro i principali responsabili di quanto è successo”, mentre Eleonora Artesio di Torino in Comune preferisce non commentare.

Silvio Magliano dei Moderati accusa di doppiopesismo i membri della maggioranza consiliare: “Sono ridicole, fastidiose e stucchevoli le affermazioni di diversi esponenti dei Cinque Stelle, che giudicano le azioni della Magistratura a seconda del colore politico di chi ne è destinatario, e che quando sono loro a essere interessati fanno sistematico ricorso a espressioni quali ‘accerchiamento’ e ‘complotto’. Oggi più che mai c’è bisogno di rispetto per il lavoro della Magistratura”.

I consiglieri in Sala Rossa ipotizzano un calo di consenso a Torino verso i grillini, anche se non sono ancora calcolabili le ripercussioni a livello nazionale. Soprattutto all’indomani del risultato del Movimento 5 Stelle in Sicilia, con Giancarlo Cancelleri che ha chiuso al secondo posto dietro al candidato del centrodestra Nello Musumeci, raddoppiando i voti della scorsa tornata elettorale regionale.

ARMANDO TORRO