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Autonomia differenziata, Anaao: “Crescerà il divario tra nord e sud”

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“Le profonde differenze tra Nord e Sud in materia di salute mettono a rischio la coesione sociale del Paese. E il disegno di legge sull’Autonomia Differenziata all’esame del Parlamento, invece di colmare questo divario, rischia di ampliarlo ulteriormente, dividendo l’Italia in due: una a Nord, con sanità e cittadini di serie A, e una a Sud, con sanità e cittadini di serie B”. Questa è l’accusa che muove il sindacato dei Medici Anaao riguardo il provvedimento caro al ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli.

In base ai dati presentati, in Italia l’aspettativa di vita al sud è di 20 anni più bassa che al nord. Il trend non va meglio sulla mortalità materna al parto, il finanziamento sanitario (più basso del 2,6% nel Mezzogiorno) e la speranza di vita (più alta di 20 anni nelle regioni settentrionali). Numeri che, secondo Anaao, dovrebbero far scattare un campanello d’allarme: “Si sta giocando una partita fondamentale per il futuro del Paese – denuncia la segreteria regionale Chiara Rivetti – perché con la riforma Calderoli verrebbe meno uno dei due pilastri del Welfare State, ovvero il diritto alla salute per tutti gli individui sancito dalla nostra Costituzione. Ogni Regione potrebbe decidere quali prestazioni erogare gratuitamente e quali no. E l’ulteriore aumento delle diseguaglianze nell’erogazione dei servizi tra Nord e Sud andrebbe a peggiorare il pendolarismo sanitario.

E annuncia il corteo di protesta di domani (29 maggio): “Quella di domani a Torino – conclude Rivetti – sarà la terza manifestazione dopo Bologna e Firenze per ribadire con forza che tutti i cittadini hanno diritto a ricevere le cure di cui hanno bisogno nel rispetto del dettato Costituzionale”.

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