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Trasporti torinesi: dal Primo maggio aumentati del 20% il numero dei “Bip”

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“La situazione sta migliorando e siamo fiduciosi”, ha spiegato l’assessore ai trasporti Maria Lapietra il 30 maggio durante “Adesso si bippa”, la campagna di sensibilizzazione per la vidimazione dei biglietti sul trasporto pubblico torinese. “Soltanto nell’ultima settimana sono 1 milione e 400 le bippature – ha sottolineato Lapietra – Questi dati servono ad analizzare soprattutto la situazione delle linee per implementazioni e tagli del trasporto di superficie”.

La legge è regionale; dal Primo maggio ad ogni salita, per ogni corsa, bisogna vidimare il titolo di viaggio. Dal momento in cui l’obbligo è entrato in vigore sono aumentati del 20% il numero dei bip ma, come ha spiegato la Lapietra, “il 30% dei biglietti rimangono cartacei e non permettono di avere una valutazione totale della situazione, speriamo di rendere tutto elettronico in tempi brevi e digitalizzare il tutto entro fine mandato”. Nell’ultimo anno l’assessore ha lavorato mantenendo il budget entro i 140 milioni di euro pattuiti. Lo ripete fieramente, ma sottolinea come con la regione ci sia una sorta di incomunicabilità. Continua dunque la polemica per la mancanza di fondi stanziati palazzo Làscaris per il servizio metropolitano.

Oggi, su tutto il capoluogo piemontese, 250 impiegati GTT a bordo di autobus e tram, per monitorare la situazione. Il controllo su tutto il perimetro urbano di Torino servirà a comprendere quali saranno le linee che subiranno tagli e quali verranno rafforzate. Sarà difficile però valutare lo stato dei bippaggi sulle linee più utilizzate. Nei mezzi sovraffollati arrivare alle macchinette è spesso fisicamente impossibile, quindi non si può calcolare con esattezza il numero dei passeggeri, il che influirebbe sul calcolo effettivo delle persone a bordo. Per facilitare le validazioni le obliteratrici sono state poste in concomitanza delle porte d’ingresso, il problema è che spesso i passeggeri tendono a stiparsi a ridosso delle entrate e delle uscite. Per ovviare al problema si lavora per fare in modo che da settembre, per i mezzi di dimensioni pari o inferiori ai 12 metri, diventi obbligatorio salire dalle porte anteriori e scendere dall’autobus da quella centrale, favorendo così il deflusso dei passeggeri.

MASSIMILIANO MATTIELLO