Assemblea Popolare (Ap) “Torino dopo il Coronavirus” chiederà un confronto con le istituzioni e le aziende del trasporto pubblico locale. È passata più di una settimana dal seminario informativo e dai tavoli sulla mobilità torinese. Sono state raccolte le idee di esperti, membri di associazioni e cittadini. Un centinaio sono stati i partecipanti ai tavoli online. Un successo.
Giuseppe Piras del Comitato Torino Respira, tra i promotori di Ap, fa sapere che presto le proposte saranno pubblicate. “Siamo nella fase delle revisioni, poi le pubblicheremo. Chiederemo un incontro con le istituzioni e le aziende del trasporto pubblico, sono soggetti imprescindibili se si vuole immaginare un cambiamento. Pensare a un futuro e a un funzionamento diverso della città non può prescindere dal fatto che tutti i soggetti si rimbocchino le maniche e abbiano un orizzonte comune. Capisco che ci sono vincoli economici e burocratici, però se non si rema tutti nella stessa direzione è difficile che si arrivi da qualche parte”.
Piras annuncia che ci sarà un nuovo incontro pubblico “perché spesso le proposte delle associazioni vengono discusse nel chiuso delle stanze delle amministrazioni e da lì non escono. Invece noi crediamo che portare fuori la discussione e coinvolgere tutti i soggetti sia importante”.
Prima che scoppiasse la pandemia, si lavorava per trovare un modo per dimezzare entro dieci anni le emissioni inquinanti a Torino, riportandole sotto i limiti di norma (qui per riascoltare il podcast “Una mole di smog”). Il format iniziale prevedeva già una rete con le associazioni e la promozione di metodi educativi e informativi, raccolta delle idee da includere in un dossier da proporre ai cittadini e alle amministrazioni comunali.
Con l’emergenza sanitaria in atto si è poi deciso di utilizzare quel modello per immaginare Torino dopo il Coronavirus, includendo il tema dell’ambiente e della mobilità, al centro del dibattito anche dell’ultimo Futura Talk (qui per rivedere la puntata con ospiti Diego Vezza del Bike Pride e l’assessora Maria Lapietra).
Così hanno aderito in tanti: Comitato Torino Respira, Arci Torino, Arcigay Torino, Bike Pride Fiab Torino, Casa comune Scuola e Azioni, Centro Sereno Regis, Cooperativa Arcobaleno, Ecoborgo Campidoglio, Ecograffi, Extinction Rebellion Torino, Fridays for Future Torino, Greentoso, GreenTO, Gruppo Abele, ISDE Medici per l’Ambiente, IUR – Innovazione Urbana Rigenerazione, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Ordine dei Medici e Odontoiatri della Provincia di Torino, PartecipaTO, S-Nodi, Sostenibilità Equità Solidarietà – Circolo di Torino, Triciclo, UNICEF Torino, Verdi Ambiente e Società. Hanno preso parte anche le quattro Università del Piemonte.
[aesop_quote type=”block” background=”#282828″ text=”#ffffff” align=”left” size=”1″ quote=”Non siamo né un futuro partito politico, né una stampella di un partito” parallax=”off” direction=”left” revealfx=”off”]
Assemblea Popolare è diventato un contenitore di idee e di proposte per il futuro immediato e a lungo termine della città. Potrà essere un contenitore civico politico che ambisca a operare all’interno delle istituzioni, anche in vista delle prossime elezioni amministrative Torino 2021? È un percorso possibile e praticabile? “Lo abbiamo escluso – chiarisce Giuseppe Piras – Nel nostro manifesto è specificato chiaramente: non siamo né un futuro partito politico, né una stampella di un partito politico. Vogliamo continuare a essere l’opinione pubblica propositiva, che sia in grado di valutare le proposte. Non cittadini che si lamentano, ma che sono in grado di avanzare proposte fondate”.