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Askatasuna, ispezione e sigilli ad attrezzature

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Si sono concluse poco dopo le 10 le ispezioni al centro sociale Askatasuna iniziate nella mattinata di lunedì 11 dicembre. Alle forze dell’ordine, arrivate all’alba, si sono aggiunti in un secondo momento vigili del fuoco e Asl. La procura di Torino ha disposto l’operazione come risposta alle iniziative non autorizzate portate avanti dal centro sociale, di proprietà del comune. L’obiettivo dei procuratori era verificare la sicurezza dell’edificio, circondato da una decina di camionette di polizia e carabinieri. Le forze dell’ordine hanno controllato il piano elettrico e hanno portato via alcune bombole del gas vuote.

Secondo quanto riportato dagli organi ufficiali, sono state riscontrate alcune irregolarità per quanto riguarda impianti elettrici, uscite di sicurezza e utilizzo di caldaie. La Digos ha anche parlato di modifiche strutturali all’immobile e di pessime condizioni igienico-sanitarie. Una decina di persone sono state denunciate per occupazione abusiva dell’edificio.

“Stanno rifacendo quello che hanno già fatto un anno fa”. Stefano, dell’Askatasuna, si riferisce ai sigilli posti ai frighi del bar, un’azione compiuta il 16 marzo scorso. Il paragone è però anche con la perquisizione del Csa Murazzi del 28 giugno, cui è seguito il sequestro dello spazio. “L’obiettivo è toglierci tutto il necessario per portare avanti le nostre attività, per bloccare la socialità”, sostiene l’attivista di Askatasuna. Alcune persone presenti nella struttura al momento dell’arrivo di polizia, carabinieri, Digos, vigili del fuoco e Asl, sono state fatte uscire. Una ventina di giovani è arrivata in sostegno del centro sociale appena appresa la notizia.

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