L’Europa dei diritti erosa dalle forze di estrema destra. È questa la fotografia che emerge al Festival del Giornalismo 2024 di Perugia dall’incontro di presentazione del libro “Nel continente nero. La destra alla conquista dell’Europa” di Francesco Cancellato, direttore di FanPage.it. Il motivo? “Manca un’alternativa politiche che dia risposte soddisfacenti agli elettori – sostiene il giornalista del Domani, Stefano Vergine -. Per riuscire a battere i partiti di estrema destra, bisogna prendere esempio dalle grandi coalizioni che hanno messo in campo un cordone sanitario così com’è stato in Spagna e Polonia”.
Un cordone già “saltato in Italia e in Francia, così come sta accadendo in Germania”, sostiene Cancellato nel corso del dibattito. Discussione che ha coinvolto anche la corrispondente da Berlino di Repubblica, Tonia Mastrobuoni, che ribadisce come sia in atto un’erosione democratica su tutto il continente. Il che “deve farci paura”: “Per erosione intendo che si possono spezzare i principi che reggono la democrazia stessa, in particolare la separazione dei tre poteri, a cui aggiungo quello mediatico. Il tutto avviene senza carri armati in piazza e senza spargere neanche una goccia di sangue”.
Poi Mastrobuoni aggiunge: “In Polonia e in Ungheria, l’erosione è avvenuta in maniera rapida e strisciante: in pochissimi mesi, Diritto e Giustizia e Viktor Orban hanno preso il controllo dell’informazione pubblica. Ci sono stati attacchi ai giudici, come sulla legge che bandisce l’aborto polacca. In quei paesi vige il dominio neostalinista di un partito unico e, soprattutto in Polonia, c’è una crisi istituzionale senza precedenti”. L’unica lezione da trarre, dice la giornalista di Repubblica, è dalle ultime elezioni amministrative polacche: “Resistere è fondamentale. In quell’occasione si sono mosse le donne e i giovani. Mobilitarsi serve sempre e la salita al potere di Donald Tusk ne è la dimostrazione, sebbene ricostruire la democrazia è molto complesso”.
Russia e Afd
Sulla vicinanza tra il regime di Vladimir Putin e i partiti di estrema destra europei, Vergine ha poi fatto il punto ricostruendo il sostegno reciproco edificato nel corso degli anni. Il primo rimando è stato alla Lega salviniana, al centro del caso Metropol sui fondi russi scattato nel 2018. “Il Front National di Marine Le Pen e la Lega avevano esigenze prettamente finanziarie – racconta -. Tra il 2017 e il 2018, quando hanno preso piede queste trattative, il partito di Matteo Salvini era vicino al fallimento. Ma c’erano anche le elezioni europee alle porte, mentre i sondaggi erano tutti a suo favore. La Russia cercava sponde politiche in Europa, come da tradizione storica, mentre i partiti cercavano di sopravvivere economicamente”.
Altro capitolo riguarda l’ascesa dell’Alternative fur Deutschland. Palla a Mastrobuoni che riporta come ormai gli avversari politici per antonomasia non sono i partiti tedeschi tradizionali, bensì i Verdi. “Quello che spaventa è il fatto che i centristi stanno progressivamente adottando il loro orrendo linguaggio contro l’ideologia green. Queste correnti sono antisemite, razziste. Per fortuna l’80% dei tedeschi è ancora elettore dei socialisti e dei conservatori, ma gli attacchi ai Verdi, etichettati come i fighetti della città, chi non capisce le esigenze del popolo ed è a favore dei diritti Lgbtqi+, devono farci preoccupare. Soprattutto per la loro biodeutsch“.
Ci sono anticorpi abbastanza forti per attutire la risalita delle forze di estrema destra? “L’estrema destra non è rappresentata in Francia grazie al sistema maggioritario di governo. In Germania, il sistema elettorale proporzionale con una quota maggioritaria sta invece dimostrando che è sempre più difficile aggirare l’Afd nei lander dell’Est”, conclude Mastrobuoni.