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Arte, politica e funzione civile, l’attesissima mostra di Guttuso arriva alla Gam

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L’attesa è finita: la mostra torinese più chiacchierata del 2018, quella che la Galleria d’Arte Moderna ha dedicato a Renato Guttuso, inaugura ufficialmente venerdì 23 febbraio. In anteprima, ecco le opere esposte.

Curata da Pier Giovanni Castagnoli, la mostra intitolata “L’arte rivoluzionaria nel cinquantenario del ’68” si articola in oltre sessanta opere, tra tele e bozzetti del pittore siciliano morto nel 1987. Guttuso, figura chiave dell’arte del secondo dopoguerra, nel 1967 scriveva sulla rivista politico-culturale del Partito Comunista Italiano Rinascita un articolo in cui celebrava il cinquantenario della rivoluzione russa, riconoscendole il merito di essere stata il fondamento di una nuova cultura. Oggi, cinquant’anni dopo un’altra rivoluzione – il movimento del ’68 – è arrivato il momento di riconsiderare la funzione civile dell’arte, anche attraverso il ruolo politico che ricopre. Senatore del Pci durante la segreteria di Enrico Berlinguer, Guttuso è noto soprattutto per il dipinto intitolato I funerali di Togliatti, realizzato nel 1972, in cui condensa la storia delle lotte di un popolo rendendo evidente al pubblico i motivi che lo spinsero alla militanza politica.

La mostra di Renato Guttuso resterà aperta per quattro mesi, fino al prossimo 24 giugno.

MARCO GRITTI