Per chi non vuole sprecare le eccedenze alimentari, a Torino arriva Celocelofood: presentata stamattina, 12 giugno, al Tomato Backpackers Hotel, è una nuova opportunità legata a Celocelo, progetto nato a Torino dall’Agenzia per lo Sviluppo Locale San Salvario Onlus nel 2017, e ora attivo anche in Val Susa, con lo scopo di mettere in contatto chi ha qualcosa da regalare con chi opera nel sociale tramite il sito realizzato da Officina Informatica Libera. Se finora era possibile donare oggetti in buono stato (vestiti, suppellettili, attrezzatura sportiva, elettrodomestici…) che non si utilizzano più, oppure mettere a disposizione il proprio tempo o competenza professionale, d’ora in avanti si recupera anche il cibo.
Saranno gli stessi volontari e operatori di Celocelofood a recuperare le eccedenze alimentari dei negozianti che desiderano aderire, a partire da San Salvario ma non solo: “Tutti i sabati, alla chiusura, passeremo con tutto il necessario per raccogliere l’invenduto: siamo in grado anche di gestire gli alimenti cucinati. Il cibo viene immediatamente portato a chi ne ha bisogno, e la donazione permette di accedere a sgravi fiscali”, spiega la referente Sonia Tavarone. Anche chi non ha un negozio può contribuire: gli organizzatori di Celocelo invitano a comprare gli alimenti che verranno dati a chi ne ha bisogno.
I partner di Celocelofood sono Equoevento, che metterà a disposizione un mezzo refrigerato per la raccolta del cibo, e Stranaidea, che gestisce tre dormitori; l’iniziativa è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo: “Nel tempo abbiamo sostenuto e promosso decine di progettualità contro gli sprechi, e ci sembra di aver compreso che alcuni elementi sono particolarmente importanti: la dimensione della prossimità, dei luoghi in cui persone vivono, la qualità del cibo, e il suo significato in un’ottica di dignità e status del consumatore, che ha diritto di scegliere cosa mangiare. Di recente abbiamo sostenuto un’indagine sulle pratiche di contrasto alla povertà e sullo spreco, nel contesto dell’Atlante del Cibo, da cui è emerso che la quantità e qualità del cibo recuperabile è legata alla capacità dei partner di fare sistema: Celocelofood usa la tecnologia per essere efficiente e rapido, perché opera su un bene in cui la velocità è tutto, e sfrutta la potenza organizzativa dei partner con cui collabora creando intorno ad essa un’ infrastruttura”, ha affermato Daniela Gregnanin dell’area filantropia e territorio della Fondazione.
Il direttore dell’Agenzia per lo Sviluppo Locale San Salvario Onlus Roberto Arnaudo ha anticipato un ulteriore sviluppo ancora più ambizioso: “In accordo col Banco Alimentare, ci poniamo l’obiettivo di lavorare con la grande distribuzione. Si tratta di avere con qualche giorno di anticipo l’informazione sul bene disponibile e, attraverso sito, di metterli in offerta agli enti accreditati: in questo modo si saprà già a chi andrà il bene prima ancora che sia recuperato”.
Ancora per qualche giorno, fino a martedì 18, chi lo desidera può sostenere Celocelofood con una donazione su Eppela, oppure direttamente nel salvadanaio di Celocelo alla Casa del Quartiere di San Salvario in via Morgari 14.