“Siamo venuti per vedere la Juventus e la partita è stata rimandata. Il nostro treno adesso ha quarantacinque minuti di ritardo. Speriamo non lo cancellino”. Sono le 10.23 e alla stazione di Porta Nuova a Torino i primi disagi dovuti all’arrivo di Burian, il maltempo siberiano che porta vento e neve nella penisola, si fanno sentire. Emiliano, Carlo e Giovanni sono romani e aspettano davanti al tabellone delle partenze insieme a un altro gruppo di persone, in attesa del loro treno. I ritardi per i treni in arrivo da Napoli e Roma raggiungono i novantacinque minuti. Per quelli in arrivo al momento non si superano i sessanta, ma sembra che la situazione sia destinata a peggiorare.
Una scolaresca delle scuole secondarie di primo grado aspetta nel centro della stazione. “Treno in ritardo? No, noi andiamo a Bardonecchia, è tutto a posto” spiega la docente che accompagna i ragazzi. A Bardonecchia ha nevicato parecchio: “Certo ma qui alla neve siamo abituati. I treni funzionano” aggiunge. Carlo e la moglie sono in pensione e vogliono andare a Roma in vacanza. Il loro treno non è in ritardo ma al punto informazioni hanno detto che è questione di poco e annunceranno i minuti di attesa: “Viviamo a Boves, lì sì che ha nevicato, comunque aspettiamo qui, non abbiamo fretta” sorride Carlo.
Fuori dalla stazione i marciapiedi sono bianchi: non tanto per la neve, quanto per il sale sparso nella nottata per evitare disagi dovuti al ghiaccio. Che però, poco più in là, si fanno sentire. Sia dal lato di via Sacchi che avanti, verso via Gramsci, sui marciapiedi il sale non c’è. In alcuni punti qualche negoziante ha buttato sabbia e sale di sua volontà per rendere gli ingressi dei locali più accessibili. Sara, cameriera al bar della stazione, stamattina ha impiegato dieci minuti per arrivare alla fermata della metropolitana: “Si scivolava tantissimo”.
Per le vie di Torino c’è chi dice di non aver mai sentito un freddo del genere, come Anna, edicolante in piazza Vittorio Veneto: “Ho la stufetta, ma in questi giorni non basta”. Rosa De Arca, 88 anni e un’infanzia nella Barbagia sarda, al vento e alle temperature basse è abituata, “una neve così però non l’avevo ancora vista: è strana, vola via subito”.
Tuttavia, la maggior parte delle persone non è rimasta impressionata dall’arrivo di Burian. Lungo il Po e al parco del Valentino la gente porta a passeggio i cani come d’abitudine. Nuccia e Loriana sono dirette al bar per un caffè e due chiacchiere insieme: “Queste sono temperature normali. Anzi, mi ricordo di quando è gelata la fontana in piazza Solferino”, racconta Nuccia. “Quando ero bambino e passavo per il parco del Valentino – rincara un pensionato a passeggio lungo i Murazzi – si sentiva lo scoppio degli alberi per il gelo. Quello era freddo vero”.
Le immagini della città innevata nella fotogallery
Luca fa jogging, è in felpa e fuseaux e si ferma un attimo continuando a correre sul posto: “Vengo qui al Valentino un giorno sì e uno no. La neve? Ma no, da piemontese non mi stupisce. Il terreno è un po’ scivoloso ma basta stare attenti”, dice sorridendo prima di riprendere la corsa. Insomma, questione d’abitudine. “Vengo da Praga, questo per me non è freddo!”, è la percezione divertita di Iva Mutlova, veterinaria a Torino da due anni. E non manca chi, alla fermata del bus adatta all’occasione il detto “Nevica, governo ladro!”. Ritardi dei bus, disagi, marciapiedi scivolosi, scarsa sicurezza o crisi economica, tutti i malesseri sono da imputare a una politica assente e opportunista. Nel frattempo il tram 16 è arrivato, il sole è uscito e i pochi centimetri di neve iniziano a sciogliersi.
CAMILLA CUPELLI
CORINNA MORI