La memoria storica come strumento per decodificare il presente. Oggi, mercoledì 10 novembre, presso lo Spazio Trentacinque del grattacielo Intesa Sanpaolo si è tenuta la conferenza stampa di presentazione dell’edizione 2022 di “Archivissima”. L’evento si svolgerà dal 9 al 12 giugno del prossimo anno, con l’importante intermezzo de “La Notte degli Archivi”, che si terrà il 10 dello stesso mese. Anche quest’anno, la manifestazione sarà caratterizzata da una forma ibrida, in presenza e online, con una doppia possibilità di fruizione, accolta con favore dal pubblico e dagli archivi partecipanti l’anno passato, che consentirà di poter raggiungere un numero sempre crescente di persone, garantendo a tutti gli enti una presenza attiva.
“Siamo partiti nel 2016 aprendo le porte di alcuni archivi di Torino, la nostra città. L’avvento della pandemia ha avuto per noi un effetto collaterale interessante, ovvero quello di dover ripensare il Festival e La Notte degli Archivi in digitale”, ha detto il fondatore del Festival Andrea Montorio. “Abbiamo proposto agli archivi di produrre un video o di realizzare un podcast – un’idea che ormai è divenuta una moda – e in questo modo siamo riusciti a coinvolgere centinaia di archivi da tutte le regioni italiane, e decine di migliaia di persone come pubblico del festival”. Ecco perché, secondo Montorio, per il 2022 speranza è quella di “poter recuperare l’atmosfera delle prime edizioni, con le strade piene di gente che passa da un archivio all’altro nel corso di una serata magica, portandoci però dietro il bagaglio raccolto in questi anni”.
La parola d’ordine dell’edizione 2022 è “Change”: in un periodo storico in cui siamo chiamati ad affrontare svariati cambiamenti, Archivissima vuole provare ad affrontare le metamorfosi da un punto di vista completamente diverso. Gli archivi possono aiutarci a interpretare queste dinamiche, dato che per loro natura conservano la conoscenza e il know how che ci consentono di fare tesoro del nostro passato.
Anche secondo Manuela Iannetti, presidentessa del festival, gli archivi possono rappresentare degli strumenti fondamentali per interpretare il presente: “Abbiamo bisogno di trasformare il nostro sguardo verso il futuro e di modificare il modo con cui guardiamo al passato: non fonte di certezze ma spazio di possibilità, il cui senso può variare, sorprendendoci ancora e regalandoci una conoscenza rinnovata. Abbiamo ancora qualcosa da imparare, dunque, da ciò che è stato, per poter abitare davvero il cambiamento. Da qui, Archivissima 2022 riparte per interrogare gli archivi, convinta che i patrimoni custoditi possano guidarci in questa infaticabile e necessaria riscoperta”.
Guardare al passato per abitare il futuro con più consapevolezza: Archivissima sta provando a farlo, facendo tesoro delle esperienze digitali delle ultime due edizioni.
Tra le novità del 2022, spicca l’organizzazione del primo spettacolo teatrale prodotto da Archivissima in collaborazione con il Teatro Stabile di Torino e altre istituzioni del territorio, basato su documentazione d’archivio per lo più inedita. Una storia che, intrecciando arte, moda, teatro, architettura e design, collega punti solo apparentemente distanti attraverso la ricerca d’archivio.